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Sabato, 15 Ottobre 2016 14:59

Adolfo Beria di Argentine uomo e magistrato, esempio della migliore Italia nel mondo

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Achille Colombo Clerici con Finette e Chiara Beria di Argentine Achille Colombo Clerici con Finette e Chiara Beria di Argentine

Adolfo Beria di Argentine ricordato dall’Associazione Benemeriti del Comune e della Provincia di Milano

“Il giudice è quella persona che deve mantenere la mente fredda in un ambiente caldo”. Lo scrisse molti anni or sono Adolfo Beria d’Argentine – magistrato, giornalista, giurista - uno dei più insigni uomini di giustizia che l’Italia abbia avuto.  Il suo più grande merito quello di avere “umanizzato” la magistratura – fino ad allora spesso avvertita quale istituzione rigida, esclusiva, occhiuta – calandola nel corpo vivo della società italiana in tumultuoso cambiamento, pur mantenendone inalterati e anzi rafforzandone i principi sui quali si fonda.

Più che opportuna quindi la cerimonia a ricordo all’Umanitaria voluta dall’Associazione Benemeriti del comune e della provincia di Milano - della quale Beria di Argentine è stato presidente dal 1982 al 1989 - su iniziativa dell’attuale presidente Ambrogio Locatelli. Questa la motivazione: “Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Milano, è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché Presidente dal 1980 dell’Associazione Nazionale Magistrati, negli anni bui del terrorismo, ed è stato per 10 anni Presidente del Tribunale per i minori di Milano. Magistrato e giurista insigne, ha offerto il suo attento contributo nell’analisi e nella discussione di temi di rilievo nel mondo della giustizia e nella società civile, con un impegno caratterizzato da una vastissima competenza accompagnata da una profonda sensibilità su tutti gli aspetti sociali. Ha ricoperto importanti incarichi in organismi giuridici internazionali ed ha collaborato con i maggiori quotidiani italiani.”

Parterre de rois. Prefetto Alessandro Marangoni, questore Antonio De Iesu, presidente dell’Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo,il presidente del Tribunale di Milano Roberto Bichi, il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, il direttore della Banca d'Italia Giuseppe Sopranzetti, nutrita rappresentanza consolare, comandanti provinciali delle forze armate.

Tra gli altri, le figlie Camilla, Finette e Chiara Beria di Argentine,  la nipote Camilla Bruti Liberati con il marito Ugo Ginori Conti, il direttore della Banca d'Italia Giuseppe Sopranzetti,  il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici, Gregorio Caccia Dominioni,  Alberico e Luisa Barbiano di Belgiojoso, Claudia Buccellati, Massimo Cerutti, Alberica Gazzana Priaroggia, Pasquale Spinelli, Alberto Barranco di Valdivieso,ed esponenti della imprenditoria e della cultura e della magistratura milanese.


Altrettanto rilevante il panel degli interventi. Dopo la presentazione del vicepresidente dell'associazione Gaetano Galeone e il saluto delle autorità, gli interventi di Livia Pomodoro, presidente della Fondazione Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, già presidente del Tribunale di Milano; di Edmondo Bruti Liberati, già Procuratore della Repubblica del Tribunale di Milano e già presidente dell’ANM; di Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e opinionista. Due, nell’occasione, i premiati: Ferruccio Soleri, attore e regista, storico Arlecchino milanese; don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto penale per i minorenni Beccaria.
Una serie di testimonianze su quanto la città e i colleghi devono a Beria d’Argentine: Milano ha sempre avuto in lui un punto di riferimento, di insegnamento, di cultura e civiltà, un autentico “civil servant” come esemplificato da numerosi episodi.
Adolfo Beria d' Argentine nato a Torino nel ' 20, laurea in giurisprudenza e in filosofia, partigiano nella Franchi e giornalista professionista al Corriere Lombardo poi collaboratore del Corriere della Sera  entrò nel' 47 in magistratura.     Nel 1964 aveva contribuito a formare la corrente di Magistratura Democratica e più avanti la corrente Giustizia e Costituzione. Era poi stato membro del Csm, presidente dell' Anm. Finché, nel ' 87, era stato nominato procuratore generale di Milano, incarico che aveva lasciato per raggiunti limiti di età nel ' 90. Nel suo ultimo discorso di apertura dell' anno giudiziario, era stato il primo a denunciare il pericolo d' inquinamento mafioso dell' economia legale. Beria è stato tra i fondatori del Centro di difesa e prevenzione sociale, associazione giuridica che gode dello statuto consultivo delle Nazioni Unite e che ha avuto il merito di organizzare convegni di alto spessore su temi che hanno saputo anticipare le riforme in tema di giustizia. Aveva ricevuto dal re di Spagna Juan Carlos il Premio internazionale giustizia. Alla sua scomparsa, l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scrisse: “La figura di Adolfo Beria D' Argentine rappresenta per tutti una testimonianza di moralità e dedizione ai valori fondamentali della giustizia e della democrazia". Un esempio per tutti, soprattutto per i giovani.

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