Entrati con la complicità delle Forze dell’Ordine e come dimostrano foto e video diffuse dagli organi di stampa venezuelani formentati dal Sindaco chavista del Municipio Liberdator (Centro Storico di Caracas) fratello della ministra degli esteri venezuelana.
Momento en que grupos oficialistas ingresan al Hemiciclo. #SesiónAN pic.twitter.com/Fgqqt1LEd8
— Rafael Guzman (@RafaelDGuzmanR) 23 ottobre 2016
In seguito alla decisione da parte del consiglio nazionale elettorale (Cne) di sospendere la campagna referendaria per la revoca del mandato presidenziale di Nicolás Maduro, adducendo presunti brogli e anomalie nella raccolta delle firme, il Congresso di Caracas ha dichiarato che è “in corso un colpo di stato”. In particolare, durante una sessione straordinaria, i deputati hanno votato una risoluzione in cui denunciano “una rottura nell’ordine costituzionale e l’esistenza di un colpo di stato commesso dal regime di Maduro”, invocando una risposta internazionale e una protesta di massa. E, a tal proposito, è stata convocata una mobilitazione di protesta per domani.
La decisione del Cne – commenta l’Osservatore Romano – impedisce di fatto che si realizzi il referendum entro l’anno e questo, nell’ordinamento venezuelano, significa che, se la consultazione si terrà in futuro e Maduro verrà bocciato, gli subentrerà il vice presidente fino alla scadenza del mandato presidenziale nel 2019.
Condanna unanime all’azione quadristica chavista, sono state espresse da tutti i leader dell’opposizione venezuelana da Capriles a Maria Corina Machado, così come l’assalto al Parlamento venezuelano è stato condannato da tutti i Paesi dell’America Latina ad eccezione di Cuba.
Le foto dell'Assalto al parlamento del Venezuela
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore