"I Greci indipendenti (questo il nome per esteso del partito, ndr) sono stati costanti nel loro sostegno al governo, abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere gli sforzi del governo", ha assicurato la portavoce Marina Chrysoveloni. La portavoce ha pero' avvertito che i suoi deputati voteranno "secondo coscienza" sull'accordo con i creditori raggiunto a Bruxelles. Era stato il leader di Anel, il ministro della Difesa, Panos Kammenos, ad annunciare che il suo partito non avrebbe votato l'intesa per non tradire il mandato degli elettori: "Non possiamo accettarla", aveva affermato, "in una democrazia parlamentare ci sono delle regole e noi le rispettiamo".
La portavoce ha escluso l'ipotesi di formare un nuovo esecutivo con il centrodestra di Nuova democrazia o gli europeisti di To Potami. Anche restando nella maggioranza, un eventuale voto contrario in Parlamento dei deputati di Anel insieme all'ala sinistra di Syriza costringerebbe Tsipras a ricorrere ai voti dell'opposizione europeista per far approvare l'accordo. Intanto il Mef spiega che non ci sara' alcun nuovo esborso: L'Italia non dovra' erogare nuovi fondi per un terzo pacchetto di aiuti alla Grecia, ha precisato a Bruxelles il portavoce del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "L'eventuale finanziamento alla Grecia da parte del fondo Esm - ha spiegato - non comporta alcun esborso da parte dei singoli Stati membri". Ma nonostante l'intesa con l'Eurogruppo, la Grecia non ha onorato il saldo di un ulteriore debito di 456 milioni di euro (scaduto a mezzanotte) con il Fondo Monetario dopo non aver gia' rispetto l'impegno a saldare 1,55 miliardi entro il 30 giugno. Atene e' quindi ora "in arretrato" di 2 miliardi di euro con l'Fmi. Lo ha reso noto il portavoce del Fondo Gerry Rice, aggiungendo, interlocutoriamente, che "la richiesta di Atene di un prolungamento dei tempi di pagamento sara' esaminata nelle prossime settimane dal Consiglio del Fondo". (AGI)