Qualche anno fa, invitato a Grumento a preparare una cena storica che si rifaceva ai fasti dell’antica Roma preparai, tra le altre cose anche l’ippocrasso. Fu una bella serata, servimmo il mulsum, vino con miele e finocchietto, il garum lo sostituii con una sauce fish tailandese, ancora la colatura di Cetara non era molto”conosciuta”.
Il 3 marzo alle 12.00 alla prova del cuoco RAI 1, porto i "rascatielli" con mollica di pane sfritta e sugo di salsiccia e polpette di patate con
grattugiata di rafano. Per secondo preparo le polpette di pane e patate, uva sultanina, salsiccia e soppressata. Per contorno 6 meravigliosi personaggi del mitico Carnevale di Tricarico!!!! Quanta attenzione dopo la “passata “ su Linea Verde del 13 Febbraio scorso.
Il 14 febbraio, delizia o rancore sono padroni del nostro umore. Comunque sia bisogna regalare e regalarsi almeno un bel pranzo o cena nel ristorante o trattoria preferita. Certo se si è in due sicuramente è meglio, altrimenti si chiama l’amico o l’amica del cuore e si festeggia lo stesso.
L’origine della rosa si perde nella notte dei tempi. Il grande mondo della mitologia greca e dei racconti ci parla della dea Chloris che ritrova una ninfa morta nel bosco. Prende il corpo in braccio e affascinata dalla sua eleganza lo porta ad Afrodite ed a Dionisio pregandoli di ridare alla ninfa il dono della vita e dell’immortalità.
"A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive.
Le polpette sono un piatto diffuso in tutto mondo, ma stranamente non è un pietanza dalla storia molto antica perché se ne trovano le prime tracce solo in alcuni scritti del secolo XV.
A mangiare da sole, arrostite o bollite, impastate nei dolci o sotto forma di marmellata, ma sempre dolci e gustose come ogni anno. Tempo di castagne, una buona scusa per riunire la famiglia e trascorrere tutti insieme una domenica sana e intelligente. La Basilicata oramai è diventata meta preferita dalla vicina Puglia.
Il ravanello vale il suo peso in piombo, le barbabietole il suo peso in argento, il rafano il suo peso in oro. A tanto ammontava il valore dato al rafano dagli Dei.
Questa è la leggenda, questo era il valore del rafano scritto dall’oracolo di Delfi ad Apollo.