ANNO XVIII Giugno 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 29 Marzo 2018 08:46

La politica italiana assente su PMI, velocissima su IVA, Tap e scorie nucleari

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Una conferma a valutazioni espresse, in passato più volte e riscontrate ampiamente nel Rapporto presentato, a Tellin dalla Commissione UE a fine novembre dello scorso anno.

L’analisi del Fact Scheet sull’Italia ci restituisce un giudizio segnatamente negativo sul ministro dello sviluppo, su quello dell’ambiente e quello dei trasporti. Il rapporto annuale riguarda le PMI e, la dice lunga quindi sulla capacità di governo di un settore, che produce quasi il 67% del valore aggiunto italiano e quasi il 79% dell’occupazione. Nelle politiche ambientali di supporto alle PMI l’Italia è uno dei peggiori paesi dell’Unione. E cosa dire dell’affermazione che è inesistente una politica organica, a supporto delle PMI che sono la spina dorsale dell’economia italiana? Si attende dal ministero dello sviluppo lo Statuto delle Imprese dal 2011, pur essendo l’attuazione obbligatoria! Il ministro dello Sviluppo è velocissimo se si tratta di Iva, di Tap ma inesistente su questioni riguardanti le PMI.

Ora come nella peggiore tradizione italiana ha annunciato, che ci farà un regalo per Pasqua o immediatamente dopo. Renderà pubblica la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), a “ ospitare “ il Deposito Nazionale delle scorie radioattive. Da dove emerge la inadeguatezza e l’assenza di cultura istituzionale dei responsabili di questi due ministeri , ma anche delle commissioni parlamentari competenti? Il dossier sui siti idonei è in possesso dei due ministri da gennaio 2015. Protagonista sempre il ministro dello sviluppo dell’annuncio di pubblicazione della carta dei, siti entro “ il 4 trimestre del 2017”. Hanno taciuto per calcolo elettorale e, per scaricare sul prossimo governo la patata bollente del deposito nazionale delle scorie nucleari? Molto probabile a ulteriore dimostrazione ,che a costoro interessa solo l’esercizio del potere non la soluzione di problemi vitali. Lo strumento usato, per non rilevare dopo 27 mesi la CNAPI ? Le correzioni alla Carta apportate da ISPRA.Sul quaderno n 29 redatto nel 2014 ? Sono anni che  Il deposito nazionale unico come stabilito dalla direttiva EURATOM dovrà contenere 78 mila metri cubi (mc) di scorie, a bassa e media attività, (perdono la radioattività dopo 300 anni), 17 mila mc ad alta attività (migliaia di anni) , 30 mila mc di scorie prodotte per scopi medici , industriali e di ricerca. In aggiunta poi ci sono le scorie, per il riprocessamento in Francia e Inghilterra del combustibile esaurito dei 4 reattori nucleari italiani non più in funzione . Le scorie rientreranno dalla Gran Bretagna tra il 2020 e il 2025 cosi come per la Francia. Dopo la pubblicizzazione può avere inizio il confronto con i territori, dove sarà possibile costruire il deposito unico nazionale. Al massimo il confronto e la decisione potrà avvenire entro 4 anni. Senza accordi sarà il Governo a decidere di autorità. Ora aspettiamo il decreto con le firme di Calenda e Galletti. Nominati nell’estate scorsa dopo aver perso almeno un anno l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione e la Consulta dell’Ispettorato per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN) costituita da tre persone. Scelte professionalmente coerenti con le finalità previste dalla legge e dalla direttiva? Sì, in un solo caso. Uno su quattro. Un fisico e va benissimo, un geologo, un viceprefetto e un avvocato per gestire un deposito che stocca tutto quanto residua dal nucleare italiano di ieri e da ricerca, industria e sanità di oggi. A questo poi si somma il ritardo nella presentazione del Piano Nucleare Nazionale oggetto di sanzione dall’UE. Un grande segnale di cambiamento, in questo paese sarà quando la Corte dei Conti farà pagare a burocrati ministeriali, sottosegretari, viceministri e ministri le sanzioni caricate sulle tasse pagate dagli italiani. Un compito fondamentale dell’ISIN? “ Svolge funzioni e compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica espletando le istruttorie connesse ai processi autorizzatori , le valutazioni tecniche “. Un paese normale non perde tempo, nomina veri esperti in strutture che devono gestire problemi complessi e infine antepone la vita ai calcoli meschini di potere. Sappiamo comunque che due aree molto estese idonee si trovano tra Toscana e Lazio e, tra Basilicata e Puglia. Il deposito occuperà 150 ettari di cui 40 saranno occupati dal Parco Tecnologico. I criteri per la localizzazione dell’area idonea si trovano nel Quaderno n 29 del 2014.

Sostieni Agorà Magazine I nostri siti non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore

Sostengo Agorà Magazine
Read 1719 times Last modified on Giovedì, 29 Marzo 2018 11:37

Utenti Online

Abbiamo 678 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine