ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 23 Dicembre 2016 00:00

Il mistero di quella grotta, un sogno forse, dedicato a Fabrizia 31enne morta a Berlino

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O piuttosto una visione per fuggire dal presente... lascio una civiltà contorta, un mondo malato, la cronaca violenta. Il sangue sul Natale. Lo stress del consumismo... per qualche istante mi lascio andare e vorrei che questo momento durasse un’eternità.


E’ una piccola grotta che mi affascina stanotte...

...è una serata fredda, l’aria è gelida e la senti scorrere lungo la schiena come una lama sottile. Eppure son vestito, gli altri che vedo attorno a me sono seminudi, con i piedi fasciati d’erba o stracci. Sono pastori e c’è un odore forte di escrementi di animali che si mescola agli effluvi umidi della notte. Le colline innevate brillano sotto un cielo così denso di stelle che non l’avevo mai visto.

Quella coperta stellare, piena di lapislazzuli intermittenti, senza luna diffonde una luce strana, arcana.  I volti che mi scorrono davanti sono scuri ma hanno occhi luccicanti. Sì, brillano, come se ognuno rifletta una stella. E ‘una bizzarra sensazione vedere queste ombre muoversi tutte verso una sola direzione: laggiù ai piedi della collina dove c’è una tenue luce anch’essa intermittente.

Le ombre procedono oltre, avverto lo strusciare delle pecore sulle mie gambe. Sento aumentare il respiro di questa folla di gente ed animali, lo percepisco anche per il fruscio dei passi strascicati e un sottile mormorio, come se fosse un’unica e sommessa preghiera.


Quando finalmente posso, m’avvio anche io e sono ombra fra le ombre.
Seguo il flusso sul sentiero che diventa sempre più stretto, ogni tanto ci spingiamo e i gomiti dei viandanti talvolta premono sullo stomaco. Non ci penso, andiamo avanti.

Da una piccola altura che fa il sentiero vedo altra gente che arriva da altre parti. Mi sono abituato a quella luce strana e ora vedo meglio. Il corteo che seguo si mescola con gli altri. Tante razze diverse, lingue diverse. Ora ascolto: il vociare si fa più alto. Sono espressioni di meraviglia o stupore. Per il fatto di essere lì, intanto. Tutti richiamati da una stella. Ecco, ora la vedo quella luce fioca ed intermittente, è proprio sotto il picco della collina. Una luce forte che appare e scompare. Mi sento in una dimensione nuova del mio essere. Come i miei compagni di viaggio di fronte a quella stella che ci chiama ci sentiamo completamente nudi, privati d’ogni pensiero, aperti e disponibili a essere totalmente assorbiti, da quella luce. Siamo più anima che corpo. Così, procediamo lentamente. Ora il corteo occupa tutto lo spazio libero e istintivamente ci poniamo in semicerchio davanti a una grotta.

Quella luce intermittente è una luce presente nella grotta. Sembra un fuoco acceso, ma di colore bianco. Si vedono due persone dentro e alcuni animali. Dal vapore che sbuffa un grosso muso si capisce che è un bue.

Ora restiamo in attesa ed in silenzio. Aspettiamo la stella.
Ma non succede nulla. Il nostro cuore trepida. Poi il silenzio è rotto dal fruscio di un leggero vento, come il battito di grandi ali. Quel battito di ali ha sparso un profumo intenso di agrumi e fiori. Spossati dal cammino o forse perché colpiti da quella sensazione soprannaturale, istintivamente ci pieghiamo sulle ginocchia.

Come se avessimo uno solo corpo, tutti insieme allarghiamo le braccia e alziamo gli occhi al cielo. E restiamo così, in quella posa, a lungo. La stella è già lontana ma sembra indicare la grotta. All’improvviso tutto si ferma, si ferma il vento, non si sente più l’acqua scorrere nei fiumi, non si muove foglia, non si percepisce più neanche un respiro. Quella luce presente nella grotta si è adagiata nella mangiatoia e ha preso lentamente le forme di un bambino giocondo immerso nella sua luce. Restiamo immobili come statue di un presepe, attoniti e presi in adorazione di quel bambino che sembra come sceso dalle stelle. Come ricorda una canzone infantile. Lì due stranieri senza dimora, un uomo e una giovane vergine hanno avuto quel dono celeste. L’evento è straordinario e ci riempie di gioia infinita e comprendiamo che il dono ci riguarda tutti.  Ora sappiamo che la stella ci voleva indicare qualcosa: il mistero di quella grotta in una fredda serata di inverno, senza luna e piena di stelle.

QUESTO RACCONTO E' NELL'ARCHIVIO PERSONALE DI AGORAMAGAZINE LO RIMETTO ONLINE PER LA TERZA VOLTA ESSENDO STATO CANCELLATO DAGLI ATTACCHI DI HAKERS SEDICENTI ISIS E SEDICENTI ANONIMOS

 

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Read 1545 times Last modified on Giovedì, 22 Dicembre 2016 16:41

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