Il governatore dello Stato però, non ammette sbavature e anzi rincara la dose affermando che i morti, molti decapitati, in fondo se lo meritavano per i loro crimini.
Anche i dodici agenti penitenziari che erano stati presi in ostaggio dai reclusi sono stati liberati dopo trattative tra le autorità e i leader della rivolta.
All’origine della ribellione ci sarebbe una guerra tra gang rivali, la Familia do Norte e il Primeiro Comando da Capital (PCC): ad avere la peggio sarebbero stati gli esponenti di
quest’ultima fazione. La posta in gioco era il controllo del traffico di stupefacenti nella capitale amazzonica di Manaus. (Euronews)
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore