ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 17 Gennaio 2017 06:07

Il mondo va aggiustato e Trump ritiene di essere l’uomo giusto per farlo - Gelo sull'Europa

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Siamo a pochi giorni prima del suo insediamento, che avverrà il giorno 20 gennaio e il presidente eletto Donald Trump ha chiarito una parte del proprio pensiero liquido.

In una doppia intervista sul Bild e sul The Times, una testata tedesca e una inglese, ha parlato su una serie di questioni globali dalla Cina alla Russia alla NATO esplicitando i suoi pensieri sulla cancelliera tedesca Angela Merkel e la regina d'Inghilterra.start bild

Su tale intervista il ministro degli esteri della Germania, durante un summit dell’UE a Bruxelles ha descritto la reazione tra i leader europei oscillante tra stupore e indignazione. Dopo mesi di cinguettio ora ci siamo. L’attacco alla Merkel è alla sua "porta aperta" ai siriani, un attacco che tocca il nervo già infiammato della polemica sui clandestini nel paese che il neo eletto presidente Usa definisce: "un errore catastrofico". Xenofobi d'Europa gongoleranno ora. 

Trump nell'intervista, documentata con molti interventi video di commentatori sul sito della CNN, ammette di non essere un uomo politico e nei confronti della Russia ora mostra cautela con un’affermazione: "Vediamo se possiamo fare alcune buone cose con la Russia" che viene correlata da una prospettiva di un accordo per la  riduzione delle armi nucleari con Vladimir Putin che per realizzarla potrebbe anche prevedere l’uso di sanzioni commerciali. Sugli sviluppi futuri prima parla di una Nato vetusta che non trova neanche tutti i paesi in regola con le risorse da destinarvi, ma mentre si avvicina il 20 il suo discorso diventa più cauto dicendo che è "assolutamente certo" gli Stati Uniti rimarranno "impegnati nella NATO."

Nel frattempo nel cuore di Bruxelles il ministro degli esteri tedesco ha chiamato il segretario generale della NATO per discutere le sue preoccupazioni: " Questo è in contraddizione con quello che il segretario alla difesa americano - il candidato James Mattis -  ha detto nella sua audizione a Washington pochi giorni fa."

Dal punto di vista europeo, Trump ha rivelato una sottile conoscenza non solo della NATO, ma anche dell'Unione Europea,  "Guardi il Regno Unito e si guardi  l'Unione europea che poi è la Germania, l'Europa è in sostanza utile alla Germania. Ecco perché ho pensato che il Regno Unito è stato così intelligente a uscirne fuori. "

E qui Trump afferma che la "Brexit sta per mostrarsi una gran cosa", e che più nazioni dell'Unione Europea potrebbero seguire l’esempio del Regno Unito. Il ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault, parlando dell’intervista ha annunciato in fretta: "Il modo migliore per difendere l'Europa non è quello di accettare l'invito di Mr. Trump, è rimanere uniti come un blocco." GHycKE76

L'assalto alla sensibilità degli europei non si limita alla geopolitica tocca anche le tasche, qui gioca in casa Trump. Il suo sguardo è rivolto all'industria delle auto tedesche, qui il presidente eletto fa notare che in Usa ci sono molte Mercedes a New York mentre nessun tedesco possiede una Chevrolet.

Ecco il suo fendente: la perdita di “800 miliardi di $ l'anno nel commercio." Una sorta di politica isolazionista potrebbe prevedere un futuro di tariffe per le auto importate? E qui il gioco, a sparigliare, potrebbe privilegiare la Gran Bretagna che vuole un veloce accordo commerciale. Per il primo ministro britannico Theresa May, i commenti di Trump non potevano arrivare in un momento migliore. Ma possono ancora essere una lama a doppio taglio per ciascuno di essi. E mentre Trump promette di compensare il deficit commerciale di Brexit e mette in dubbio l'Europa, si fa sempre più aspro e il divorzio del Regno Unito dall'Unione europea diventa ancora più amaro.

Storicamente, naturalmente, nei momenti di tensione USA-Europa, i presidenti degli Stati Uniti si sono rivolti alla Gran Bretagna per mettere una buona parola e contribuire a migliorare le relazioni. Ma mentre il primo ministro britannico si sta preparando per un difficile processo di negoziazione con l'Unione europea sui termini di partenza della Gran Bretagna, a maggio potrebbe scoprire che gli europei non sono così ricettivi ai suoi sussurri diplomatici.

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