ANNO XVIII Novembre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 09 Febbraio 2017 00:27

Sos Venezuela le due mozioni in discussione alla Camera dei Deputati

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Finalmente la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana discute del Venezuela, premetto che quel paese latino americano sta vivendo una profonda crisi umanitaria, economica, alimentare e sanitaria, che non ha precedenti nella storia del Paese caraibico, dove risiedono circa 2 milioni di cittadini d’origine italiana, fra cui lo scrivente.

Il 27 dicembre 2016 è venuto a Caracas il Senatore Pier Ferdinando Casini e il 7 gennaio 2017 è venuta l’On. Renata Bueno, ed entrambi si sono confrontati con la Comunità Italiana, hanno avuto incontri con il Parlamento venezuelano, hanno girato per le vie di Caracas constatando di persona le lunghe file davanti ai supermercati e farmacie vuote, hanno verificato con i propri occhi l’impossibilità di incontrare i prigionieri politici, lo stato di degrado in cui versa il Venezuela.

Alla Camera dei deputati nei prossimi giorni sarà discussa in aula la Mozione approvata in Commissione Esteri primo firmatario On Fabrizio Cicchitto e approvata dal voto del PD, Area Popolare, Maie, Gruppo Misto, Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia con voto contrario del M5S e Sinistra Italiana, Il M5S ha presentato una propria mozione primo firmatario On Manlio Di Stefano. Essendo il nostro quotidiano da sempre uno spazio libero ed indipendente non esprimo opinione sulle mozioni in discussione ma come nostra abitudine pubblichiamo entrambi i testi in modo che i lettori possono farsi la propria opinione.

ALLEGATO 2

Risoluzioni nn. 7-01162 Cicchitto e 7-01168 Manlio Di Stefano: Sugli sviluppi della crisi politica ed umanitaria in Venezuela.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   premesso che:
    si richiama la risoluzione n. 8-00196 Porta e altri, approvata dalla III Commissione il 27 luglio 2016, sulla soluzione della crisi politica ed umanitaria in Venezuela;
    persiste in tale Paese la gravissima crisi politica ed umanitaria, derivante per un verso dal perdurante negativo andamento dell'economia – basti pensare al calo stimato del 13 per cento del prodotto interno lordo nel solo 2016 – e per altro verso dalla tensione acuta tra il Governo del presidente Nicolas Maduro e le forze parlamentari di opposizione, divenute maggioritarie dopo le elezioni del 2015, di cui risente gravemente la stessa comunità di connazionali residenti;
    il 2017 si è aperto all'insegna dell'instabilità dopo che la coalizione di opposizione, laMesa de la Unidad Democratica(MUD), ha operato un avvicendamento alla presidenza della Camera tra Ramos Allup e Julio Borgesleaderdi Primero Justicia, che ha esordito il suo mandato reiterando l'obiettivo della rimozione del presidente Maduro;
    il 13 gennaio è prevista una tornata di dialogo sotto l'egida dell’Unasur(Unione delle Nazioni Sudamericane) e del Vaticano tra il Governo e l'opposizione, alla quale lo stesso Borges ha già annunciato di non prendere parte;
    il Parlamento è nel frattempo stato dichiarato «disobbediente» dal Tribunale Supremo de Justicia ed i suoi atti vengono sistematicamente cassati dallo stesso. Esso non riesce pertanto ad esercitare il necessario e fondamentale ruolo di contrappeso al potere del presidente Maduro;
    la scelta del Segretario di Stato degli Stati Uniti nella persona di Rex Tillerston,exdirigente della Exxon Mobil, multinazionale in aperto contrasto con il presidente Maduro, potrebbe determinare un ulteriore deterioramento delle relazioni con gli Stati Uniti e del regime di sanzioni internazionali che grava sul Paese;
    permane lo stato di detenzione dileaderpolitici quali Leopoldo Lopez, Antonio Ledezma, Lorent Saleh, la cui liberazione appare necessaria per l'avvio di un dialogo effettivo tra le parti;
    d'altra parte, al presidente della Commissione esteri del Senato, il senatore Pierferdinando Casini, recatosi in visita a Caracas a fine dicembre 2016, le forze dell'ordine venezuelane hanno impedito di rendere visita all'ex sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, agli arresti domiciliari con l'accusa digolpe;
    nel frattempo la condizione di vita della popolazione è peggiorata in modo esponenziale: continuano a mancare cibo e medicine; non vi è alcuna sicurezza per cui i cittadini sono limitati nella propria libertà di movimento al fine di evitare di esporsi a violenze e assassini, che rappresentano la normalità nella capitale Caracas, la città di più pericolosa al mondo secondo le statistiche;
    non può essere dimenticata la morte, avvenuta il 6 giugno 2016, di un
Pag. 25funzionario in servizio presso il consolato italiano a Caracas, ucciso nella sua stessa abitazione in circostanze ancora da chiarire e per acclarare le quali l'Italia attende una risposta alla rogatoria internazionale inviata;
    la condizione della popolazione è divenuta ormai insostenibile e si rischia la guerra civile se si tiene conto che per il 2017 è previsto un tasso di inflazione pari al 200 per cento e che l'80 per cento della popolazione guadagna circa 30 dollari al mese, che non consentono di provvedere all'acquisto di beni di prima necessità per cui il Governo di Caracas ha disposto per i prossimi giorni la distribuzione a 15 milioni di venezuelani di una carta annonaria, ilCarnet de la patria, per il razionamento dei generi alimentari essenziali;
    il Paese versa anche in un'eccezionale crisi monetaria, ai limiti deldefault, derivante dalla imposizione del cambio fisso sul dollaro, dal controllo statale sui prezzi e da un eccesso di liquidità connesso all'aiuto che la Banca centrale venezuelana fornisce da anni alla compagnia petrolifera venezuelana (Pdvsa), da cui deriva un'inflazione calcolata dal Fondo monetario internazionale al 475 per cento nel 2016. I venezuelani si confrontano di fatto con un triplice cambio, oltre a quello ufficiale; il prezzo della farina è triplicato dall'inizio dell'anno e per il 2 gennaio il presidente Maduro ha ordinato la sostituzione delle banconote da 100 bolivares, equivalenti all'irrisorio valore di 3 centesimi di euro, con banconote da 20 mila bolivares che non sono state distribuite dalle banche, con conseguenti assalti agli sportelli, gravi disordini, violenze e alcune vittime;
    quanto alla comunità di connazionali italiani, che malgrado tutto continua a svolgere un ruolo di significativa importanza nei diversi comparti dell'economia nazionale e che negli anni Sessanta rappresentava il gruppo di stranieri residenti più numeroso, prima di quello spagnolo e portoghese, per la situazione del Paese dalle oltre 210 mila unità del 1976 la sua consistenza è passata alle 142.000 mila di oggi (dato del 2015);
    è positivo che il Governo italiano abbia previsto a partire dal 1o gennaio 2017 per i 3.600 pensionati italiani residenti che il calcolo per l'integrazione dell'assegno sia effettuato sulla base del cambio DICOM e non più di quello ufficiale e totalmente irrealistico, contribuendo ad alleviare la condizione difficile in cui versano tali connazionali;
    il 4 dicembre 2016 il Venezuela è stato sospeso a tempo indeterminato dalMercosur(il mercato comune del Sud) per inadempienza rispetto al sistema comune di tariffe commerciali e al coordinamento complessivo delle politiche macroeconomiche. La controversa decisione, assunta con il voto di Argentina, Brasile Paraguay e con l'astensione dell'Uruguay, rischia di aggravare ulteriormente la situazione della popolazione, prefigurando l'esclusione del Venezuela dell'area commerciale sudamericana;
    la posizione del Venezuela è critica anche in seno all'OSA, l'Organizzazione degli Stati americani, retta dal segretario generale Luis Almagro, che, pur eletto con il sostegno del fronte bolivariano, come emerso nella sua visita a Roma del novembre 2016, ha posto per la prima volta in seno al Consiglio permanente dell'Organizzazione la «questione venezuelana» in ragione del clima intimidatorio in occasione delle elezioni politiche del 2015, per le accuse di coinvolgimento governativo nella morte dell'oppositore Luis Manuel Diaz, nonché per la richiesta di amnistia per i prigionieri politici in Venezuela. Almagro ha attivato in modo inedito l'applicazione della Carta democratica interamericana che prevede la possibilità di sanzioni nei confronti dei Paesi membri in cui si verifichino rotture democratiche,

impegna il Governo:

   a proseguire nell'azione politico diplomatica per favorire una soluzione pacifica della crisi politica in Venezuela, ripristinando lo Stato di diritto e le necessarie garanzie sul piano della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali;Pag. 26
   ad assumere ogni iniziativa utile a lenire la preoccupante situazione umanitaria, soprattutto per quanto concerne l'afflusso di medicinali e generi alimentari di prima necessità, con un'attenzione specifica nei confronti della comunità italiana residente;
   a facilitare la mediazione di pace in corso in Venezuela e che vede nella Santa Sede il principale protagonista;
   a intraprendere con il Governo venezuelano un percorso di dialogo serio affinché venga tutelata la sicurezza dei cittadini italo-venezuelani, si ripristinino i voli da e verso Caracas da parte delle compagnie aeree e si sostengano i legittimi interessi delle imprese italiane che vantano crediti nel Paese.
(8-00220) «Cicchitto».

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01168

presentato da

DI STEFANO Manlio

testo di

Lunedì 23 gennaio 2017, seduta n. 728

La III Commissione,
premesso che: 
da quasi 19 anni il Venezuela attraversa una profonda fase di trasformazione, che ha permesso al Paese di raggiungere importanti obiettivi; 
dall'elezione dello scomparso presidente Chavez, il Paese vive una contrapposizione infruttuosa tra maggioranza e opposizione e, più in generale, tra classe imprenditoriale e governi succedutisi dal 1998 in poi, che hanno portato a un tentativo di colpo di stato nel 2002, i cui responsabili però ricevuto l'amnistia dal Governo dell'epoca; 
il Venezuela è tra i 29 Paesi nel mondo che hanno raggiunto gli obiettivi di sviluppo del Millennio e la meta del vertice sull'alimentazione. Tra il 1998 e il 2013, in Venezuela la fame si è ridotta del 21,10 per cento, e oggi essa si assesta a meno del 5 per cento. Secondo cifre assolute, prima del 1998 in Venezuela c'erano 5 milioni di persone che soffrivano la fame, oggi la cifra non raggiunge i 500 mila. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la denutrizione in Venezuela è diminuita del 57 per cento e non rappresenta un problema per la sanità pubblica. Nel 1998, solo l'80 per cento della popolazione aveva accesso all'acqua potabile. Oggi, il servizio rifornisce il 95 per cento dei venezuelani; 
la FAO ha deciso di premiare il Venezuela per l'impegno dimostrato nel combattere la fame nel Paese, in riferimento al programma «Misión Alimentación» creato dal Governo nel 2003. Secondo le statistiche ufficiali, il programma è riuscito a distribuire circa 26,5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, arrivando a garantire il 95,4 per cento dei venezuelani con più di tre pasti al giorno; 
sono stati compiuti progressi anche nei campi dell'istruzione di massa, l'Unesco ha dichiarato il Venezuela Paese libero dall'analfabetismo nel 2005, dell'assistenza sanitaria, attraverso il programma «Barrio Adentro» che ha permesso la costruzione di più di 13.000 centri medici di varie tipologie; 
da alcuni anni, il Paese attraversa una crisi economica, sociale e politica causata dalla polarizzazione delle diverse posizioni, da un'eccessiva dipendenza dalle esportazioni petrolifere e da una diversa redistribuzione delle risorse; 
da almeno due anni la crisi economica si è ulteriormente aggravata, raggiungendo livelli molto preoccupanti, crisi principalmente dovuta al crollo dei prezzi del petrolio, il fenomeno del mercato nero e, infine, alle azioni di vero e proprio boicottaggio delle grandi aziende distributrici, principale causa della carenza di beni di prima necessità; 
la situazione è resa ancora più grave dalla corruzione endemica della pubblica amministrazione e da alcuni errori della classe dirigente bolivariana; 
la proclamazione dello «stato di eccezione ed emergenza economica» attribuisce al Governo poteri straordinariamente estesi, nel tentativo di affrontare la crisi economica e la destabilizzazione, anche internazionale verso il Paese latino americano; 
la situazione venezuelana è oggetto, a parere dei firmatari del presente atto, di indebita ingerenza da parte della comunità internazionale, a partire dall'Unione europea, dalle Nazioni unite, dall'Organizzazione degli Stati americani e dal G7. Particolarmente noto e criticabile il tentativo di applicare la «Carta democratica» da parte del Segretario dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) Almagro e, da ultimo, il tentativo di Argentina, Brasile e Paraguay di estromettere il Venezuela dal Mercosur
sotto l'impulso diretto dell'amministrazione Obama, l'America latina è stata il teatro di colpi di Stato tradizionali (Honduras) e nuove forme di golpe «morbidi» o istituzionali come Paraguay e Brasile; 
nel febbraio del 2014, attraverso le famigerate «Guarimbas», il Venezuela ha conosciuto un forte periodo di instabilità. Gruppi estremisti e violenti della destra venezuelana hanno cercato, attraverso la cosiddetta «Salida», la caduta del governo di Maduro: 43 persone sono morte e quasi 800 sono stati i feriti; 
in risposta a queste manifestazioni, il Governo ha incarcerato centinaia di persone accusate dalla giustizia venezuelana di essere responsabili di gravi fatti di sangue, interruzione di pubblici servizi, danneggiamenti e incendi di strutture pubbliche, omicidi mirati o veri e propri attentati terroristici; 
in Venezuela vige un sistema presidenziale, non parlamentare. L'opposizione che controlla oggi il Parlamento, dopo le elezioni vinte nel dicembre del 2015, ha cercato, pur non avendone alcuna prerogativa costituzionale, di destituire il presidente Maduro in più occasioni. Tutte le volte, tuttavia, il Tribunale supremo del Paese ha giudicato non costituzionali questi tentativi; 
con la supervisione dell’Unasur, Leonel Fernàndez, ex presidente della Repubblica dominicana, Martin Torrijos, ex presidente di Panama, e l'ex premier spagnolo Zapatero hanno iniziato la mediazione tra Governo e opposizione per risolvere l'attuale impasse istituzionale. Ai colloqui di pace si è inserita anche la Santa Sede; 
la recente visita del presidente venezuelano Nicolas Maduro a Papa Francesco del 24 ottobre 2016, ha avviato una nuova fase di colloqui di pace, volti a favorire una mediazione tra Governo e opposizione e finalizzata al ripristino della pace sociale e della cooperazione tra le parti nell'interesse di tutto il popolo venezuelano; 
il Ministro degli esteri del Venezuela, Delcy Rodriguez, con una nuova visita a Roma il 9 gennaio 2017 ha ringraziato il Pontefice della mediazione nel dialogo; 
al contrario, l'opposizione ha annunciato di non voler sedere più al tavolo delle trattative, giocando di nuovo la carta di quello che il Tribunale supremo del Paese ha giudicato essere un golpe istituzionale, vale a dire la destituzione del presidente attraverso un voto dell'Assemblea nazionale; 
come uno degli ultimi atti del suo mandato, il presidente americano Barack Obama ha rinnovato le sanzioni contro il Venezuela, giudicando, ad avviso dei firmatari del presente atto, in modo alquanto bizzarro, il Paese una «minaccia interna» per la sicurezza degli Stati Uniti; 
le nuove basi militari degli Stati Uniti in Perù e i negoziati tra la Colombia e la Nato creano un clima di militarizzazione indebita nel continente; 
il Venezuela è stato il Paese che dal 1998 a oggi più si è impegnato nel processo dell'integrazione regionale, in particolare attraverso la creazione dell'Alba, Unasur e Celac, integrazione che ha permesso al continente di conquistare spazi crescenti di indipendenza, sovranità e cooperazione; 
la diplomazia del Paese è sempre stata al servizio della risoluzione dei conflitti nel mondo, in particolare e da ultimo per quel che riguarda Iraq, Libia e Siria; 
il Venezuela presiede in questo momento il Movimento dei Paesi non allineati (MNOAL) che comprende 120 Paesi, oltre due terzi dei membri delle Nazioni Unite e più del 55 per cento della popolazione mondiale; in questo Paese vive una numerosa comunità di origine e di cittadinanza italiane, che vive un profondo sentimento di abbandono verso l'Italia; 
dal maggio del 2014, Alitalia ha sospeso i voli Roma-Caracas, isolando di fatto i connazionali italiani che sono costretti a fare scalo in Spagna, aumentando considerevolmente i tempi e i costi di spostamento per raggiungere il nostro Paese; 
l'Inps ha penalizzato i pensionati italiani in Venezuela, attraverso il versamento delle pensioni con un cambio sfavorevole; le imprese italiane che vi operano soffrono fortemente la situazione di crisi economica e di tensione politica, anche in relazione a una posizione creditizia complessiva ormai insostenibile (stimata attualmente in circa 3 miliardi di dollari),

impegna il Governo:

a facilitare la mediazione di pace in corso in Venezuela e che vede nella Santa Sede il principale protagonista; 
a condannare, con forza, ogni forma di violenza e di indebita ingerenza negli affari interni del Paese e i tentativi di violazione dell'ordine costituzionale del medesimo; 
a intraprendere con il Governo venezuelano un percorso di dialogo serio affinché venga tutelata la sicurezza dei cittadini italo-venezuelani, si ripristinino i voli da e verso Caracas da parte delle compagnie aeree e si sostengano i legittimi interessi delle imprese italiane che vantano crediti nel Paese; 
ad assumere iniziative nei confronti dell'alleato statunitense affinché vengano rimosse le inique sanzioni che colpiscono il Paese. 
(7-01168) «
Manlio Di StefanoDi BattistaScagliusiSpadoniGrandeDel Grosso».

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