L’uno e l’altro pensavano ad una cosa, a farsi i fatti propri, solo che il cittadino ha l’immagine del politico arraffone che usa il ruolo per compiacere se e i suoi familiari. Per cui uno si meraviglia che l’amico, ora assessore non risponda al telefono. Un sociologo, in quel di Torino, un secolo fa, mi diceva che la politica ha cambiato i partiti non servono il popolo ma solo a chi ha il potere. E questo discorso, in un caffè durante una pausa di una conferenza dell’EDA (educazione degli adulti), avveniva prima di tangentopoli, in piena prima Repubblica. Questo per dire che il male è cronicizzato da tempo nel tessuto socio-politico.
Solo che le bordate dei pentastellati, e per ultimo l’esternazione di Emiliano che sta tentando la segreteria del Pd, che sulla Gazzetta del Mezzogiorno esce fuori con “Basta stipendi ai politici” e fa l’esempio di Cuba che non piacerà a molti, ci spinge a scrivere qualche nota redazionale
In primis, come dicono i giuristi, va salvato un principio sacrosanto, negando il quale si nega le democrazia: “la politica non è e non deve essere appannaggio dei ricchi”. Un miliardario che occupa il potere potrà col falso sorriso dire "basta stipendi", tanto i soldi per lui ci sono e ci saranno sempre.Anzi..aumenteranno. E neanche che s' indennizza quello che si perde, perché Emiliano ha lo stipendio da magistrato come riferimento, l’operatore ecologico o il disoccupato altro e se entrambi fossero parlamentari, l’uno ha meno incombenze, l’altro ha più difficoltà, e non c’è eguale spinta e sostegno all'agire politico.
Altro discorso è, e su questo la posizione pentastellata è più chiara, battersi per l’omologazione dei trattamenti pensionistici dei parlamentari per importi e decorrenze a quelle dei cittadini, uscendo fuori dalla vergogna che 5 anni siano sufficienti per avere una pensione autonoma, mentre chi ha 19 anni di contributi non ha nulla perché non raggiunge il minimo.
Per non parlare del trucco dei rimborsi che fanno entrare dalla finestra le decurtazioni delle indennità formalmente uscite dalla porta. Una cosa deve infine essere chiara, la rigenerazione della politica deve tendere a riportare il fare dentro l’etica, l’impegno politico come spinta altruista, per la soluzione dei problemi ambientali, sociali, economici, per lottare contro le disuguaglianze, ecco per servire e non servirsi. Non un “mestiere” da tramandare da padre a figlio. Tutto qui.
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