Una commessa da ben 967 milioni divisa in otto lotti, due dei quali inizialmente assegnati allo stesso Romeo. Quando a marzo 2016 l’imprenditore napoletano, eliminato dalla tenzone per tre irregolarità di alcune società a lui consorziate, viene a sapere che uno dei tre lotti è stato assegnato proprio a Bigotti [suo principale avversario delle cooperative] decide di passare al contrattacco. –Dalla documentazione risulta che ben 5 lotti della gara su 8 risultano di fatto aggiudicati ad istanze imprenditoriali che vedono la partecipazione sostanziale di aziende del gruppo Sti, presieduto da Ezio Bigotti-, scrive il legale di Romeo. Che segnala pure come i lotti 5 e 7 siano stati aggiudicati alla Conversion-Lighting srl di Bigotti solo perché a novembre 2015 l’arcirivale ha comprato da Manutencoop proprio l’azienda che era arrivata seconda dietro la Romeo, la Smail spa. […] –Con tale aggiudicazione un unico centro imprenditoriale si aggiudica oltre il 76% del complesso delle attività poste a gara. Un risultato incredibile.[…]
Lascio al lettore scrupoloso la lettura completa dell’articolo su di un fatto difficile da credere, per la verità, per un lettore come me che fatica a richiamare l’attenzione sul progetto di legge sui partiti, approvato dalla Camera, che dovrà venir letto in Senato nella disinformazione generale.
Il bello di un dissidio legale sta nell’emergenza degli stracci in pubblico. Parlo per esperienza vissuta. Perciò non entro nella legittimità delle assegnazioni alle cooperative contestata dal faccendiere in carcere. Il giudice delibererà.
È utile però che il cittadino comune faccia due + due su questo fatto: i partiti sono privi di leggi, ancora. Ed i cittadini non sono informati sulla legge in discussione dai giornalisti che hanno distratto tutti sulle specifiche conseguenze per i giudici che scendono in politica.
C’è qualcuno che si preoccupi di collegare i politici senza regole e leggi al caso Romeo-Rigotti, immobiliarista amico di Verdini, come chiosa l’articolista?
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