- il governo è mio, me lo spupazzo io
– come ha fatto con le nomine dei vertici burocratici del parastato- me lo critico io, che nel governo non sono perché me ne sono dimesso, e non sono segretario del partito democratico, perché me ne sono dimesso, perciò non ho responsabilità di nulla-
è interessantissimo.
Riassumo (male): il governo è suo ma non è suo. Gentiloni agisce come suo avatar, vien canzonato da Crozza che dice che abbia ingoiato un meccanismo che può esser spento in ogni momento da Renzi, e tutti lo possono vedere come il premier buono che si vede ma non c’è (e non ci sarà quando sarà spento).
Padoan affossò come un errore la cavolata primaverile dell’ex premier che gridò –alle urne- e nessuno ci sta andando, come ognun può vedere. Carlo P. è destinato ad esser cacciato dal governo nel caso che il partito democratico rielegga segretario il responsabile della defenestrazione di Letta, delle spese extra denunciate dal presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, che Padoan ha tentato di coprire per poi piegarsi ai niet del non responsabile ( ed effettivamente è il più irresponsabile!).
Renzi è personalmente responsabile dello sforamento del 0,2 sul pil. Se gli elettori del partito democratico lo rifaranno premier sarà responsabile nella manovra da 20 miliardi che il governo dovrà fare a settembre, sia che resti Gentiloni sia che venga sostituito dal premier che non c’è.
Dunque, il non responsabile principale della disciplina corretta del partito legale è la minaccia più pericolosa sul nostro futuro.
Che gli elettori democratici lo sappiano con chiarezza: quando si fa bene il male si può aver subito un forte sollievo.
Io, inabile al 100%, sono sereno oggi e lo sarò domani, consapevole di aver detto la mia!