In preghiera per il Venezuela, che sta attraversando una crisi economica e politica senza precedenti. È questa l’iniziativa dei padri Scolopi (Ordine delle Scuole Pie), al via dal mese di giugno: «Convinti che “nulla è impossibile se ci rivolgiamo a Dio con la nostra preghiera”, come ha affermato Papa Francesco ad Assisi – dichiarano -, invitiamo le persone e le comunità che camminiamo da credenti nella città di Roma a pregare per la pace e la giustizia in Venezuela». Le celebrazioni sono aperte a tutti e si terranno ogni giovedì di giugno alle ore 19.30, nella chiesa di San Pantaleo e San Giuseppe Calasanzio, a piazza di San Pantaleo, nei pressi di piazza Navona.
“La pace e la giustizia si abbracciano”: le parole del Salmo 85 faranno da filo conduttore agli incontri di preghiera. Potranno partecipare non solo i romani o quanti risiedono nella Capitale: i padri Scolopi vogliono coinvolgere anche chi è lontano, grazie alla rete. «L’invito – spiegano infatti – è rivolto anche a tutti coloro che nei loro luoghi di origine desiderano unirsi alla catena di preghiera, con la possibilità di condividere le loro intenzioni attraverso la pagina web www.scolopi.org o nelle reti social, attraverso l’hashtag #prayforvenezuela». E già si prevede che questa iniziativa pensata per il prossimo mese possa continuare a partire da settembre, «sempre aperta alla partecipazione di tutti», fanno sapere gli organizzatori.
«Nella loro ultima esortazione pastorale – ricorda padre Pedro Aguado Cuesta, superiore generale dell’Ordine -, i vescovi del Venezuela ci invitano ad impegnarci a favore della pace, della denuncia profetica, della solidarietà fraterna, della carità e della preghiera. E noi – assicura – vogliamo unirci al loro appello, e vi invitiamo a innalzare la vostra preghiera al Dio della Vita, implorando la pace e la giustizia di cui ha tanto bisogno il popolo del Venezuela, che tanto soffre». Le Scuole Pie sono presenti da anni nel Paese latinoamericano, dove gestiscono sei centri educativi dove studiano più di 4.770 alunni, e svolgono un ampio lavoro di tipo sociale nei Centri Culturali in due città, che accolgono oltre 290 persone. Da circa tre anni, dopo l’elezione a presidente di Nicolás Maduro, il Venezuela sta vivendo una crisi economica gravissima: si stima che l’inflazione sia arrivata al 700 per cento, il più alto tasso di inflazione al mondo. L’Assemblea nazionale ha dichiarato lo stato di crisi umanitaria. Mancano cibo e medicinali, e sono continue le manifestazioni della popolazione in piazza, che sfociano in scontri sempre più violenti con la polizia. Decine di persone hanno già perso la vita durante questi scontri. (Giulia Rocchi - romasette.it)
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