ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 29 Ottobre 2017 00:00

Gli effetti di una pagina Facebook per una piccola e media impresa italiana

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Il 66% delle Pmi in Italia ha un profilo Facebook, e la metà dice di vendere grazie alla piattaforma. I numeri in un rapporto fatto con Censis, e una storia  

Due piccole e medie imprese italiane su tre hanno un profilo Facebook e di queste la metà dichiara di aver aumentato le vendite grazie alla piattaforma di Zuckerberg. Il 70% sostiene che il social network consente loro di trovare nuovi clienti e una su tre afferma di aver assunto più persone grazie all'aumento di domanda derivante dalla loro presenza digitale. Sono alcuni dei dati che emergono dal Future of Business Survey presentato a Roma nel corso del Future of Business Summit, appuntamento promosso da Facebook con il Censis e il progetto WWWorkers.

Il 76% delle vendite internazionali sono online

Il Future of Business Survey, realizzato con insieme a Ocse e Banca Mondiale, è un sondaggio mensile (l'ultimo ha coinvolto oltre 49.000 pmi nel mondo, 11.000 italiane) che offre una panoramica sugli scenari economici in base alle risposte delle piccole e medie imprese presenti su Facebook. L'appuntamento si è concentrato sul Made in Italy e su come le tecnologie digitali possano facilitarne la diffusione nel mondo. Tra i dati è emerso come le imprese italiane si stiano convincendo della validità degli strumenti digitali per internazionalizzare il proprio commercio. Quasi la metà delle aziende esportatrici ha dichiarato che più del 75% delle proprie vendite internazionali dipende dagli strumenti online. "Il Future of Business Survey - ha spiegato Laura Bononcini, responsabile relazioni istituzionali per FacebookItalia - può essere anche un valido strumento per informare il legislatore sull'attuale situazione economica e sulle priorità espresse dalle aziende". 

87% degli italiani su Facebook è connesso con una Pmi

Facebook è uno strumento per crescere, sottolineano i promotori dell'evento. Marco Grossi, senior manager della multinazionale americana, ha spiegato come "Fan page, servizi di messaggistica e algoritmi fanno di Facebook la migliore piattaforma di marketing per le Pmi. L'87% degli italiani presenti su Facebook - continua Grossi - ha almeno una connessione con una pmi italiana e 143 milioni di persone nel mondo sono connesse con un'azienda in Italia tramite Facebook. Possiamo affermare che grazie a Facebook e Instagram le imprese hanno effettivamente la possibilità di incrementare la propria crescita e lo sviluppo internazionale. L'algoritmo - conclude - consente di indirizzare una campagna agli utenti che presentano caratteristiche simili a quelli che sono già connessi a quell'impresa o che hanno già fatto acquisti di quel genere". 
Il Censis è stato parte attiva nella realizzazione della ricerca.

"In Italia molte piccole imprese brave con il digitale"

Il segretario generale Giorgio De Rita ha parlato di "un esercizio nuovo e stimolante. In Italia - ha spiegato - ci sono tante pmi capaci di stare dentro la rivoluzione digitale, anche negli anni della crisi". Secondo De Rita "le prime indicazioni che vengono dai dati sono legate a una grande distanza tra la fiducia in se stesse delle imprese e la fortissima sfiducia verso il sistema. Da noi, fra Paese e imprese non c'è coordinamento", ha concluso.
Presenti all'iniziativa anche Stefano Scalera del ministero dell'Economia e Mariarosa Lunati, Head of Entrepreneurship, Productivity and Microdata dell'Ocse. Sono intervenuti anche Enrico Casati, co-founder e ceo di Velasca, Ruggero Frigoli, ceo e co-fondatore di Tonki, e Giampaolo Colletti di rete WWWorkers. 

La storia: Tonli e la digitalizzazione delle foto su cartone

Tonki è una Pmi che stampa foto su cartone ed è nata su Facebook, su una Fan page per essere precisi. Era un'idea nata durante un viaggio a Londra e oggi è un'impresa che vende 250 mila pezzi. A Roma si è parlato anche di Tonki nel corso del Future of Business Summit, appuntamento promosso da Facebook, con il Censis e la rete Wwworkers, per presentare il Future of Business Survey, indagine sulle Pmi presenti su Facebook. 

"Tutto è iniziato nel 2012 con un viaggio a Londra - racconta Ruggero Frigoli, 30 anni, ceo e co-founder di Tonki, cresciuto in una famiglia di tipografi - ero andato a trovare la mia fidanzata Alessandra. Mi sono accorto che non avevo un regalo - aggiunge - l'unica cosa che avevo era il cartoncino con l'indirizzo di casa per fare l'autostop".

Ebbene, quel cartone è finito sul frigorifero di Alessandra con incollata su una foto. "Siamo tornati in Italia - continua Ruggero - con una mezza idea di impresa e abbiamo realizzato subito un prototipo". A questo punto Ruggero e Alessandra avevano bisogno di uno strumento che raccontasse il loro prodotto "i macchinari, l'idea, i valori che c'erano dietro. La spinta decisiva? Instagram prima e poi la pagina Facebook, entrambi sono stati la nostra finestra sul mondo". Instagram è stato anche decisivo per la scelta del formato fotografico di Tonki. "Volevo il formato quadrato". 

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