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Era dei pupi.
Il primo pupo fu Matteo Renzi, il Rottamatore.
Un altro pupo è Matteo Salvini, il Restauratore della Lega.
Un terzo pupo è Luigi Di Maio, il Capriolatore.
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Narrami, o diva, le imprese del Rottamatore.
Renzi fu il primo dei pupi; quando apparve si disse di lui: finalmente un giovane!
Renzi fu un vero gran rotta-matore perché frantumò il sistema politico gerontocratico italiano, dove uno (od una) nasceva politico e moriva politico.
Il 4 dicembre 2016 l’Italia disse no al suo cambio della Costituzione e si dimise.
Tornò nell’ombra, da dove era uscito con un colpo di Stato ai danni di Gianni Letta, premier di tutti gli Italiani.
Dall’ombra guidò Gentiloni, che, tuttavia, riuscì a governare tenendoci a galla. Cosa riuscì a fare nell’ombra lo dirà la Storia (ed i renziani che non si vergognano). Noi sappiamo che rottamò anche il partito democratico minimizzato il 4 marzo 2018, ora guidato provvisoriamente da Martina.
L’altro Matteo ha ricevuto la Lega da Bossi, condannato per frode allo Stato, e la restaurò. È l’emblema del politico che non sa quel che fa, ma è determinatissimo a fare. Stiamo vivendo le sue bizze. Speriamo che il governo nasca in un suo momento di stanchezza.
Infine, Luigi il capriolatore. Ha ben capito che se il governo non nasce lui andrà nel nulla, ed ha paura. Conosce sé stesso, il nulla. Ed è terrorizzato dal buio, povero pupo!
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