Noi crediamo nella capacità di poter sopravvivere con vecchi rimedi, soluzioni semplici, sistemi a volte molto economici e casalinghi, cose che spesso non immaginiamo neanche di poter fare con pochi euro, una realtà parallela ma invisibile a noi cittadini del presente perché tutti siamo presi dalla velocità del nostro tempo.
Quando parliamo di cambiare vita, riduzione dei consumi e ritorno alla natura (un concetto che prima o poi mi riprometto di affrontare seriamente) il sogno di raggiungere l’autosufficienza alimentare è sempre presente, che sia confessato oppure no.
Da qui a domandarsi di quanta terra si ha bisogno per vivere degnamente del cibo auto-prodotto il passo è breve. Chiariamo subito che non si può fornire una sola risposta valida per tutti. I fattori in gioco sono innumerevoli. Senza contare che la totale autosufficienza alimentare non solo non è possibile, ma non è nemmeno desiderabile.
Oltretutto, l’agricoltura non ha mai risolto completamente il problema delle carestie, anzi lo ha esacerbato. In ogni caso, anche se è difficile fare una stima precisa di quanta terra sia necessaria per raggiungere l’autosufficienza, da questa domanda possiamo imparare molto, soprattutto considerando due alternative.