Prezzo petrolio
La paura del rallentamento dell'economia cinese e il crollo delle borse globali, mandano a picco il prezzo del petrolio, che gia' attraversava una congiuntura ribassista per gli eccessi di forniture sui mercati. A New York i future su Light crude Wti e quelli sul Brent scendono ai minimi da sei anni e mezzo, rispettivamente a 38,26 dollari e 43,10 dollari al barile.
Prima dell'apertura della borsa di New York, le contrattazioni dei 'future' sull'indice Nasdaq (ovvero, le operazioni sul prelistino) erano state sospese per eccesso di ribasso dopo aver segnato un tonfo del 5% a quota 3.992,5 punti. I 'future' sull'indice avevano quindi toccato un cosiddetto 'circuit breaker', ovvero una soglia che, secondo una riforma introdotta dopo i crolli di borsa dell'87 e dell'89, fa scattare la sospensione delle operazioni.
Euro
Il crollo dei listini asiatici, di quelli europei e di Wall Street fa volare l'euro e anche lo yen, cioe' le monete considerate beni rifugio.
La moneta europea, usata anche come valuta speculativa nel carry trading, passa di mano a 1,17 dollari, dopo un top a 1,1711 dollari. Dietro l'impennato dell'euro c'e' anche la consapevolezza che difficilmente la Fed potra' rialzare i tassi a settembre, nel bel mezzo della crisi cinese. Euro/yen a 137,25 e dollaro/yen a 117,46, dopo un minimo da sette mesi a 116,46. Il dollaro australiano, spesso considerato una sopra di braccio della liquidita' cinese scende ai minimi da sei anni sul biglietto verde. In forte calo molte valute dei paesi asiatici, a partire da quelle di Indonesia e Malesia, ai minimi da 17 anni. Ai minimi dell'anno anche il rublo.