Nel testo inviato a Fides si legge: “Come Vescovi abbiamo accettato in buona fede di essere mediatori e testimoni del Dialogo Nazionale, facendoci garanti del popolo nicaraguense e della comunità internazionale che è solidale con il nostro dolore (vedi Fides 28/04/2018). La nostra missione non è limitata a essere mediatori e testimoni al tavolo di dialogo ma, data la dimensione profetica del nostro ministero, ci siamo visti nell'urgenza di essere presenti nei luoghi di conflitto, per difendere la vita degli indifesi, per portare conforto alle vittime e mediare al fine di ottenere una via di uscita pacifica della situazione”.
Nel Messaggio pastorale, i Presuli riconsiderano ciò che vive il paese da 210 giorni, cioè da quando è iniziata la crisi socio-politica che ha coinvolto tutta la popolazione a manifestare contro il regime del presidente Ortega, dopo che il governo aveva imposto misure economiche contestate dal popolo e aveva aggredito i pensionati che manifestavano per strada il 18 aprile scorso (vedi Fides 20/04/2018). E segnalano quanto avevano promesso: "È nostro dovere informare la nazione che in questi mesi siamo stati testimoni della mancanza di volontà politica del governo di dialogare sinceramente e cercare processi reali che portino verso una vera democrazia". "Gli attacchi perpetrati dalla polizia nazionale, dai gruppi paramilitari filogovernativi e dai gruppi agitati per assaltare e seminare il terrore verso il popolo che manifesta in modo civico - rileva il testo - sono condannabili legalmente e moralmente. Così anche ogni atto di sacrilega profanazione contro la Chiesa, sia nel suo popolo consacrato che nei suoi tempi. Allo stesso modo, lo sono le aggressioni contro giornalisti nazionali e internazionali, difensori dei diritti umani e membri della società civile".
Citando l'articolo 26 della Costituzione, i Pastori ricordano che il governo deve proteggere e rispettare il popolo nicaraguense. Elencando le diversi convocazioni e incontri in cui la Chiesa ha riunito i fedeli per pregare per la nazione, il documento recita: "Invitiamo uomini e donne di buona volontà a non rispondere con violenza alle varie provocazioni a cui sono sottoposti. La pace è un bene prezioso ma precario che dobbiamo curare e promuovere tutti nel nostro paese".
Infine il Cardinale Brenes al momento della presentazione del documento, ha detto: “Vogliamo dire a tutti voi che apprezziamo la vostra preghiera, la vostra vicinanza. Vogliamo dirvi che avete sempre le nostre preghiere. Noi saremo lì per ognuno di voi. Contate su di noi e noi contiamo su tutti voi”. (CE) (Agenzia Fides)