Come spiega Simona Novi, presidente associazione volontari canile di Porta Portese, “il bando prevede importi non congrui: dai nostri calcoli con queste cifre ridicole, circa 670 mila euro, uscirebbe una diaria giornaliera per ogni cane e gatto di 2,7 euro. Una cifra inferiore anche a quanto si spende nei canili lager. Questo non lo permetteremo”.
I manifestanti promettono che, se non ci sarà una soluzione, protesteranno anche sotto il Dipartimento Ambiente di Roma Capitale “per continuare la protesta nel giorno in cui dovrebbero venire aperte le buste per l’assegnazione del bando”.
In realtà il Campidoglio ha già fatto sapere che sul bando non ci sarà “nessun passo indietro”. Dopo l’incontro con l’assessore all’ambiente Estella Marino, il vicesindaco Causi ha spiegato che “Sull’adeguamento dei servizi e dei costi dei canili comunali rispetto agli standard nazionali, non si torna indietro, così come sulla decisione ineludibile di procedere attraverso un bando pubblico e non più con la proroga di affidamenti diretti. Le imprese e le organizzazioni operanti in questo settore di mercato avranno così l’incentivo e l’occasione di adeguare i loro contesti organizzativi e di efficienza”.
“Roma Capitale ha l’obbligo di assicurare servizi efficienti alla pari delle altre città italiane, nel rispetto della trasparenza e della legalità – ha detto Estella Marino -. Il bando pubblico per la gestione dei canili porrà fine a 14 anni di affidamenti diretti. Nel frattempo – aggiunge - stiamo vagliando tutte le possibili soluzioni affinché Roma Capitale possa reperire ulteriori risorse per la gestione dei canili fino alla fine del 2015, così da garantire il livello qualitativo dei servizi assicurato fino a oggi e ad aprire strade che possano tutelare i livelli occupazionali”.