ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 07 Ottobre 2019 03:18

Il fallimento delle rivoluzioni socialiste in Venezuela, Nicaragua e Cuba

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Intervista della Rai a Patricio Fernandez, giornalista cileno, sulla situazione dei paesi della rivoluzione socialista, Venezuela, Nicaragua e Cuba.

 L’evento è calato nelle giornate Internazionali di Ferrara, e l’intervista della Rai parte dalla pubblicazione del libro di Fernandez “Viaggio a Cuba al termine di una rivoluzione”. Il fallimento delle rivoluzioni di sinistra in America Latina da quella bolivariana di Chavez a quella cubana che non è fallita ma si avvia verso un declino, secondo lo scrittore cileno “ è un piccolo disastro perché al primo posto c’è una corruzione dilagante, sia in Venezuela che in Nigaragua e adesso anche a Cuba, che non ha più i Castro la puoi vedere per strada, con la polizia e anche nella vita quotidiana. Ma quello che è più importante è che è finita una fede, una credenza e una possibilità di trasformazione sociale che non ha fatto quello che aveva detto di voler fare. Se tu fai un percorso in tutti questi paesi vedrai che la povertà è davvero più grande; oggi il Venezuela è davvero una catastrofe, è un posto dove c’è davvero fame, manca le medicine, non si può parlare di un sogno egualitario o un sogno di giustizia”.

Ma era sbagliato il sogno o c’era qualcosa di sbagliato in questi movimenti?

“Puoi discutere se il socialismo si può fare o non, ma nel mondo possiamo dire che non è stata una soluzione per tutti quei problemi che voleva affrontare, però in questi posti, nel caso del Venezuela e anche di Nicaragua, c’è una corruzione altissima; altra cosa è Cuba, è una cosa che non riguarda solo una democrazia fallita, perché non c’è stata mai, è storia di una economia che non ha potuto fare quello che voleva. Cuba vive dall’aiuto di altri paesi, qualcosa molto simile a quello che puoi vedere in Venezuela, dalla Russia e dalla Cina e tutta la gente che va via, che manda denaro nei posti di origine,

La situazione in Venezuela sembra ferma ormai all’aprile dello scorso anno, non va avanti e ne indietro, con questa specie di mini golpe – cosi è stato chiamato – di Guaidò

Si sente che non va e adesso mi sembra importante quello che può capire l’opinione pubblica internazionale. Vedere la frontiera con Colombia, la frontiera è di 2400 chilometri, veramente caldi perché c’è una terra di nessuno, che oggi è guerra fra gruppi mafiosi nati ora e vecchia guerriglia in piccoli gruppi che sono usciti dalla guerriglia ufficiale che oggi fa la pace. Tutto questo può essere forse motivo di un intervento nordamericano, non lo so, ma c’è stata un opposizione in Venezuela che non è stata capace di fare politica, di creare davvero un’alternativa e ora cercano una soluzione fuori dal Paese e su questo devono stare attenti. Uno scenario grande tensione.

Read 1062 times Last modified on Lunedì, 07 Ottobre 2019 15:40

Utenti Online

Abbiamo 758 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine