vagheggiano una “grammatica” del gioco e dell’affettività, attingendo alla fonte dei giochi di parole quali suoni affini, rime, allitterazioni, mutazioni di lettere… uno “sfizio” tratto dal mondo delle parole.
Cambieranno gli arredi, muteranno i sussidi, così come la lavagna sta cedendo il testimone alla L.i.m. , ma ancora e ancora lo scolaro sarà attento, riderà, sbaglierà, imparerà. Ci sarà il compagno di banco o di postazione che con un lampo degli occhi gli dirà qualcosa...