ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 14 Luglio 2016 10:06

Bond subordinati

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La trattativa europea su Mps frena sui bond subordinati è l’articolo di Alberto D’Argenio e Andrea Greco a pag. 22 de la Repubblica di giovedì 14 luglio 2016.

Sento l’obbligo di richiamare il http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=4425:l-assist-involontario-di-deutsche-bank&Itemid=491

col titolo de  L'ASSIST INVOLONTARIO DI DEUTSCHE BANK e con la richiesta all’Europa di aprire un fondo da 150 miliardi di euro per coprire il rischio dei derivati.

Concludevo l’articolo auspicando una sollevazione popolare di tutti i cittadini che non vogliono pagare di tasca propria gli errori degli amministratori pubblici che hanno deciso di finanziare la propria amministrazione accendendo bond derivati.

L’articolo di oggi ci introduce nella via del salvataggio dell’antichissimo Banco di Mutuo ‘soccorso’ di Siena, da anni alle prese di derivati aperti col Giappone, ora con caduta del titolo in Borsa anche in seguito ad attacchi da Londra, che hanno indotto un nostro opinionista a vaticinare disastri, uno tzunami italiano. Gli autori riferiscono di una trattativa Italia-Ue, nella quale gli amministratori europei resistono.

Il principale nodo da sciogliere resta il coinvolgimento nelle perdite dei bond subordinati: nodo che vale 5,18 miliardi, e la fiducia nel sistema di 60mila risparmiatori e investitori di mezzo mondo.

Vale la pena di provar a chiarire che cosa mai siano i bond subordinati prima di entrare nel nuovo sistema complesso del bail in europeo.

Quando io ero operativo e distribuivo fondi comuni di investimento esistevano i titoli azionari (investimento di rischio), i titoli obbligazionari (i prestiti da rimborsare entro un certo tempo) e le obbligazioni convertibili in azioni (ovvero i prestiti rimborsabili che davano dopo un certo tempo la facoltà di convertire il prestito in un titolo a rischio). Il risparmiatore che voleva star tranquillo prendeva un’obbligazione dello Stato, i notori B.o.t., era sicuro che il suo denaro sarebbe tornato indietro. Oppure acquistava obbligazioni di un ente pubblico, come l’E.n.i., e non correva rischi.

Ai tempi del leader Berlusconi (l’evasore fiscale condannato in via definitiva ed espulso dal Parlamento) nacquero i bond subordinati. Ovvero: le banche incapaci di riscuotere crediti incagliati li riassumono in titoli obbligazionari, che saranno pagati in subordine a tutti gli altri impegni del debitore privato, con il rischio molto probabile di diventar carta straccia. Ho parlato con un amico, direttore di banca ora in pensione, che ha concordato con me, perché lui acquistò delle obbligazioni subordinate alla prima emissione, ma, consapevole che il passare del tempo avrebbe elevato violentemente il rischio ed abbassato di conseguenza la redditività, le vendette rapidamente. Dunque, concorda con me: le obbligazioni subordinate dovrebbero venir tolte dal mercato. I crediti marci delle banche dovrebbero venir dichiarati inesigibili tirando una linea di chiusura nel bilancio del credito.

Ne segue: la Banca d’Italia provveda a dichiarare chiusa l’epoca dei crediti subordinati al di là delle questioni del bail in, salvataggio privato delle banche, e del bail out (salvataggio statale, che sarebbe previsto dalla nostra Costituzione).  

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