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Sabato, 02 Marzo 2024 13:36

Chi è Chico Forti? La vicenda giudiziaria

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Manifestazione per la liberazione di Chico Forti Manifestazione per la liberazione di Chico Forti

Chi è l'italiano che dopo 24 anni di detenzione negli Usa ha ricevuto l'autorizzazione al trasferimento in Italia, mettendo la parola fine ad una vicenda giudiziaria controversa e piena di dubbi.

"Dopo 24 anni di detenzione in Usa, Chico Forti tornerà in Italia" questo è l'annuncio della premier Giorgia Meloni in visita negli Stati Uniti.

Lo zio di Chico forti ascoltato a RaiNews24 ha dichiarato "è finito un terribile incubo". 

 

La vicenda giudiziaria

 

Chico Forti, oggi 65enne, è un ex velista e produttore televisivo italiano che nel 2000 è stato condannato per omicidio negli Stati Uniti d'America. Ma da sempre l'italiano si è dichiarato vittima di un errore di persona e in Italia, dopo che molte trasmissioni televisive si sono occupate della sua vicenda, è nato un movimento innocentista a sua difesa, che ha raccolto sia sostenitori che contestatori. Il movimento più volte è arrivato alle porte di Montecitorio per sollevare l'attenzione sul connazionale detenuto negli States.

 

Il 15 febbraio 1998 Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza, viene trovato assassinato sulla spiaggia di Sewer Beach, Miami.

Gli inquirenti telefonano all'albergo e il manager Antonio Fernandez li informa che Dale era partito per Miami per annullare la vendita dell'albergo, dopo che Fernandez aveva detto a Dale che Forti stava truffando il padre Anthony Pike, affetto da demenza. La polizia cerca Forti per fargli alcune domande e lo localizza a Williams Island a Miami. 

 

Appena si presentano i poliziotti Forti chiede "Siete qui perché è morto Dale?", circostanza sospetta perché nessuno sapeva ancora che Dale fosse stato ucciso. Forti dice alla polizia che non aveva incontrato né visto Dale, ma viene smentito dai registri dell'aeroporto. Allora Forti cambia versione e dice che Dale era andato a una festa.

 

A quel punto la polizia gli mostra i tabulati del suo cellulare che lo localizzano vicino al luogo del delitto. Allora Forti dà la sua terza versione: dice che un suo amico e pregiudicato tedesco Thomas Knott lo ha costretto a prelevare Dale per ucciderlo e che se avesse rifiutato Knott avrebbe ucciso la sua famiglia, ha prelevato Dale all'aeroporto e lo ha consegnato in un parcheggio a un tedesco di nome Hans su una Lexus bianca. Nel corso di una perquisizione la polizia scopre che Forti era coinvolto in una serie di frodi immobiliari a Miami. La pistola usata per l'omicidio era una calibro 22 e la polizia scopre che Forti aveva comprato una calibro 22 pagando con carta di credito. Interpellato sulla pistola, Forti dice che è stata smarrita e che l'aveva data a Knott per il tiro al piattello. A questo punto l'italiano viene accusato di essere complice nell'omicidio e viene condannato all'ergastolo senza possibilità di condizionale. 


Del suo caso si sono interessati i ministri degli esteri Giulio Terzi Sant'Agata, Emma Bonino e Luigi Di Maio. Finora non era stato possibile il trasferimento in Italia perché le autorità statunitensi hanno sempre obiettato che la legislazione italiana, prevedendo degli sconti di pena, non da' sufficienti garanzie sulla certezza che il detenuto la sconti integralmente in carcere. La notizia del trasferimento in Italia, ha ricevuto il plauso di tutto l'arco parlamentare dal Pd, ai Verdi, passando per i membri del governo.  AGI

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