ANNO XVIII Luglio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 15 Maggio 2024 14:29

In Italia la 'fabbrica' dei congressi

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Il Bel paese scala la classifica delle nazioni che ospitano più congressi. Dal Sesto al primo posto in un settore 'turistico' che vede le principali città italiane tra le più attive in Europa.

In cinque anni l'Italia è passata dal sesto al primo posto e ha raggiunto la vetta d'Europa per numero di congressi ospitati. Secondo il rapporto annuale di Icca (International Congress and Convention Association) nel 2023 il nostro paese risulta la prima destinazione in Europa per congressi e convegni. Nelle classifiche pubblicate da Icca, l'Italia è seconda nel mondo dietro agli Stati Uniti. La nostra è l'unica nazione tra le prime in classifica che ha aumentato il numero dei congressi ospitati rispetto al 2022, dato che tutte le altre hanno diminuito o mantenuto il numero dei propri congressi. 

Per conquistare la vetta della classifica europea, l'Italia ha superato la Spagna, che mantiene la seconda posizione davanti a Francia, Germania e Regno Unito. L'Italia - spiega il rapporto - è il Paese che vanta il maggior numero di città nella top 100 mondiale, ben 7, una in più rispetto al 2023. Spicca il risultato di Roma al settimo posto, per la prima volta in top 10, con ben 40 congressi in più rispetto al 2023; 29esimo posto per Milano, 47esima Bologna, 60esima Firenze, 66esima Napoli, 78esima Torino, 84esima Venezia, new entry rispetto all'anno scorso. Queste città sono conosciute in tutto il mondo non solo per le loro bellezze artistiche e storiche, ma anche per il fortissimo tessuto universitario e scientifico che le rende un fulcro importante delle strategie messe in atto dal nostro paese come Italian Knowledge Leaders, insieme alla Crui-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

"Risultati come questo non arrivano mai per caso: essi sono il frutto dell'impegno delle imprese e degli operatori, del gioco di squadra con il governo e il ministero e della rinnovata credibilità internazionale dell'Italia, che diviene meta sempre più ambita anche per i congressi internazionali. Come ministro, sono felice di aver sostenuto Italian Knowledge Leaders e di aver contribuito al raggiungimento di questo traguardo - commenta la ministra del Turismo Daniela Santanchè - Un traguardo che è la dimostrazione di come, attraverso strategie mirate e progetti innovativi, la nostra Nazione può crescere e risultare sempre più attrattiva, a 360 gradi. Ogni grande risultato porta con sé molta soddisfazione ma anche la motivazione, l'energia e il coraggio - che al governo Meloni non mancano di certo - necessari a sostenere il comparto verso una crescita costante, strutturale e intelligente che veda nel turismo congressuale un asset fondamentale dell'intera industria."

"Questo è un risultato storico per il settore e per il paese - dice Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia -. Se abbiamo raggiunto questo traguardo è anche merito di strategie coordinate di alta qualità come il nostro Italian Knowledge Leaders, il programma che valorizza le eccellenze italiane in ambito accademico, medico, culturale e scientifico, coinvolgendole nel mercato dei convegni internazionali. Con un progetto che abbina i poli accademici, scientifici e professionali alla presenza diffusa di convention bureau e infrastrutture idonee, siamo riusciti a contribuire all'aumento del potere di attrazione del nostro paese e il nostro è il paese europeo che più di ogni altro sta accrescendo la propria influenza all'interno delle associazioni internazionali: +86 board members rispetto al 2022. Incentivare la presenza di Knowledge Leaders italiani nelle associazioni aumenta il prestigio dell'Italia e porta grandi benefici economici, a partire dalla capacità di attrarre un numero sempre maggiore di congressi".

"Per decenni, l'Italia ha osservato le nazioni concorrenti pianificare e implementare strategie a lungo termine per attrarre flussi turistici - prosegue Ferrari - con il settore congressuale che non faceva eccezione. Con l'avvento di Convention Bureau Italia dieci anni fa, si è scelto di valorizzare uno degli asset più significativi del nostro Paese: la capacità di offrire molteplici destinazioni ideali per ospitare congressi internazionali. L'approccio collaborativo adottato ha permesso alle varie località di superare insieme le sfide, condividere le pratiche promozionali più efficaci e innalzare gli standard qualitativi dell'offerta congressuale".

"Italian Knowledge Leaders è nato contestualmente alla crisi del Covid-19 - dichiara Tobia Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia - e ha puntato sull'investimento nel capitale intellettuale italiano, una risorsa inestimabile e in continua espansione. Il progetto ha fornito alle destinazioni obiettivi chiari e misurabili, confrontabili annualmente sia a livello nazionale che internazionale. Grazie alla generazione di lead, Italian Knowledge Leaders ha dotato le località delle risorse necessarie per sviluppare nuove candidature e attrarre congressi. La strategia coordinata di Italian Knowledge Leaders ha dimostrato che i risultati tangibili sono alla portata di tutti quando si opera con sinergia. Un contributo decisivo è venuto poi dal Ministero del Turismo, che ha riconosciuto il valore del progetto e ne ha sostenuto lo sviluppo". "È anche importante sottolineare come l'approccio unitario e la visione condivisa abbiano permesso all'Italia di riscattarsi dalle difficoltà passate - aggiunge Salvadori - posizionandosi come leader nell'industria congressuale globale. La capacità di adattarsi e innovare, mantenendo al contempo un legame saldo con il ricco patrimonio culturale e storico, ha reso l'Italia una meta irresistibile per il turismo congressuale e accademico, consolidando il suo ruolo di faro nel panorama internazionale". "Non dimentichiamoci che il turismo congressuale è un turismo di alta qualità - conclude Salvadori- che porta grandi benefici all'Italia, sia materiali che immateriali, dall'occupazione alla promozione del territorio, dalla destagionalizzazione all'incremento del prestigio, dallo scambio di conoscenze e ricerca al networking e le possibilità di affari, tutte le statistiche dimostrano che il nostro è un turismo che fa bene al paese". AGI

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