ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 17 Agosto 2016 16:03

Il caso burkini in Italia, Salvini all’attacco, Alfano frena

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Roma, - E’ un tema scottante da ferragosto al mare, non c’è dubbio. La cronaca politica ora è legata a qualche ragazza che decide di non spogliarsi. Qui non si sta parlando di burka, non c’è nascosto il volto, ma il corpo.

Poiché la Francia aggredita parla più con la pancia della paura, ora anche in Italia c’è il nostro Salvini che attacca plaudendo ai” …sindaci che in Francia e in Corsica stanno vietando il velo integrale in spiaggia, anzi chiedo ai sindaci che amministrano città italiane di mare di copiare l'esempio francese perché'" il burkini "è un simbolo di arroganza, di sopraffazione e violenza nei confronti della donna". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, che in un videomessaggio su facebook commenta le parole del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, contrario al divieto dell'uso del burkini. "A me mette profonda tristezza vedere queste donne che corrono alle Olimpiadi tutte coperte o che fanno il bagno come se fossero avvolte da un tappeto: i diritti di queste donne alla Boldrini evidentemente non interessano perché' chiacchiera su tutto ma quando vede una donna coperta da capo a piedi sta zitta. A me piacerebbe - sottolinea Salvini - che questo tipo di violenza fosse proibito ovunque e fosse la donna libera di scegliere cosa fare o non fare, quindi no al velo integrale e no ai simboli di arroganza. Alfano dice no, che non si può vietare il velo perche' sarebbe un favore ai terroristi e annuncia nuove regole per l'islam in Italia, siamo a posto se aspettiamo le regole di Alfano, siamo proprio a posto...", conclude.

La posizione di Alfano è legata al tipo di messaggio che c’è dietro al divieto del burkini, una sorta di intolleranza religiosa che è quella reazione che si aspettano i terroristi, per alimentare rabbia nei mussulmani che al 99,9% periodico non sono terroristi.

"Basta con le moschee fai da te che spuntano nei garage", ma sul velo 'burkini' "le nostre risposte, seppur dure, non devono mai diventare una provocazione potenzialmente capace di attirare attentati", lo dice al Corriere della sera il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che aggiunge: "Noi stiamo lavorando per agevolare il consolidamento di un modello di imam che abbia una formazione in Italia per poter operare nel nostro Paese. Inoltre, chiediamo alle comunità islamiche un contributo per individuare i soggetti che si radicalizzano anche per intensificare i controlli sui finanziamenti in arrivo dall'estero. E' necessaria un'emersione di tutti i luoghi di culto, con pieno rispetto delle regole, per evitare le mini moschee nei garage". Alfano, nel rilevare che il 'modello francese' sembra non aver funzionato, sottolinea: "E' chiaro che, e non mi stanco di ripeterlo, il rischio zero non esiste. Il ministro dell'Interno ha la responsabilità di garantire la sicurezza e di scegliere il livello di durezza nelle risposte che però non diventi mai provocazione potenzialmente capace di attirare attentati. Il mio approccio è costituzionale, perché la nostra Carta garantisce a tutti la libertà di culto; liberale, perché esiste un diritto naturale che precede le leggi e le costituzioni; pragmatico, perché in Italia ci sono un milione mezzo di musulmani che io non posso certo considerare terroristi o fiancheggiatori dei terroristi; severo, perché ho espulso 9 imam in quanto c'è una differenza tra pregare e inneggiare all'odio e alla violenza".

Quanto al comizio di Salvini con indosso una maglietta della Polizia, Alfano commenta: "Chiunque può fare il Pulcinella su un palco, e lo dico con il massimo rispetto per la tradizione di Pulcinella... Ma noi abbiamo sulle spalle il compito di garantire la sicurezza dei cittadini e, davvero, non possiamo occuparci di Salvini. Il quale è un problema per chi intende allearsi con lui. E lo dico con dispiacere per un'area politica che lui ha sempre tentato di trasformare in farsa e che ora rischia la tragedia".

Forse il nostro paese dovrebbe rifugiarsi nelle parole del Papa quando dice: “ chi sono io per…” Ecco chi siamo noi per giudicare una religione vissuta personalmente anche con atteggiamenti che a noi sembrano eccessivi? Non siamo al paradosso nel dire che è violenza coprire il corpo in mare? Violenza per chi? 

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