Quello che, in realtà, appare più determinante è l'impegno della Regione Lazio della quale abbiamo registrazione puntuale dell'incontro a Palazzo Chigi.
L'obiettivo è ricostruire e ridare un futuro alle comunità colpite. I paesi distrutti o lesionati saranno ricostruiti e saranno messe in campo tutte le azioni utili per garantire il rispetto e la sopravvivenza delle identità culturali e storiche delle popolazioni.
L’impegno sulla riapertura delle scuole. La scelta di puntare, anche se in tempi strettissimi, sulla riapertura delle scuole è un atto non solo simbolico ma il primo atto concreto di un indirizzo di difesa della continuità del territorio e delle comunità.
“C'è piena condivisione sulle strategie da attuare – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è stata una riunione molto utile e operativa, è emersa la piena condivisione sulle strategie da attuare da questo momento in poi, che si basa sull'emergenza di ricostruire per ridare un futuro alle comunità colpite: c'è stata una fase di immediata emergenza la notte dopo il 24 e ora la fase della prospettiva per il futuro con alcuni pilastri molto chiari. I paesi distrutti o lesionati saranno ricostruiti e vogliamo preservare le identità storiche"- ha detto ancora Zingaretti. All'incontro a Palazzo Chigi hanno partecipato Il presidente, Nicola Zingaretti, nsieme al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti e al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Alla riunione hanno preso parte anche i presidenti delle altre regioni colpite dal sisma: il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, della Regione Umbria,Catiuscia Marini e della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso.
La scaletta degli interventi prevede prima la ricostruzione delle scuole, delle chiese e rafforzare i presidi temporanei in previsione dell'inverno e poi dopo un censimento sullo stato delle case, dopo aver tolto le macerie, prevedere un piano per la ricostruzione.
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