L’estensione durerà per altri 60 giorni, secondo il decreto che consente al governo socialista di sequestrare asset di compagnie private per ottenere cibo e beni di prima necessità per contrastare la crisi dilagante.
Ieri doveva essere doveva essere stabilita la data per la raccolta finale di firme, ma il Consiglio elettorale ha rinviato la decisione a non prima di lunedì informa Euronews.
La gente è furiosa: “Devono riconoscere il diritto di noi venezuelani a chiedere un referendum revocatorio. Continueremo a batterci perché la costituzione si rispetta e il referendum è previsto dall’articolo 72”.
“Maduro deve andar via il popolo lo chiede. Vattene! La gente non ti vuole in Venezuela!”
Se il referendum avvenisse entro il 2016 ci sarebbero elezioni anticipate, altrimenti, anche in caso di voto sfavorevole a Maduro, il potere passerebbe al vicepresidente, che dallo stesso Maduro era stato nominato e quindi non cambierebbe nulla.
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