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Lunedì, 26 Settembre 2016 01:01

Virginia Raggi vede Grillo: noi uniti più che mai non mollo, sogno si avvera

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Palermo - Virginia Raggi ha cercato di rassicurare il popolo di M5S nel suo intervento alla kermesse di Palermo in cui ha negato tensioni con Beppe Grillo ma ha riaffermato che le scelte sui nomi degli assessori le farà in autonomia. "Con Grillo abbiamo parlato di quello che succederà e di come sta andando Roma. I problemi di Roma li stiamo risolvendo, c'è una giunta che è al lavoro", ha sottolineato il sindaco di Roma parlando al Foro Italico, nel capoluogo siciliano, che ha avuto un colloquio di oltre un'ora con Grillo e Davide Casaleggio in un albergo della città. 

"A breve", ha proseguito, "sarà pronta una sezione informativa del tipo 'lavori in corso'. Stiamo lavorando molte anche su nuove modalità per farvi sapere quello che facciamo". A chi gli chiedeva il nuovo nome dell'assessore al Bilancio ha detto "ve lo dirò presto" ma ha tenuto a puntualizzare che sulla scelta non si è consultata con Grillo: "Mi sono consultata con consiglierei e assessori", ha precisato il sindaco a questo riguardo.

Poi l'attacco a Renzi: "E’ proprio lui ad attaccarci, proprio Renzi che non ha rottamato nessuno, lui siede al tavolo con i Malagò, i Berlusconi, i Verdini. Sono i suoi amici, ci fa le leggi. Ecco con chi governa. Ecco perché quando abbiamo detto no con forza alle Olimpiadi hanno tremato. E con il no al referendum Renzi e gli altri vedranno la loro fine”. “Noi andiamo avanti, non c’è pericolo”, ha aggiunto tra le urla di “onestà” che si levavano dal pubblico. “Mi dite sempre di non mollare e io non mollo”.

La giornata siciliana della Raggi, presentatasi in maglia viola, pantalone jeans e struccata,  ha avuto momenti di tensione al suo arrivo sul prato di Italia 5 Stelle dove la sindaca di Roma intendeva fare un giro per i gazebo. "Buffoni, venduti, leccate solo il potere!", hanno urlato gli attivisti giunti a sostenere la sindaca spintonando anche alcuni giornalisti. "So che c'è stato qualche problema, spero sia stato tutto risolto, spero che non ci sia nessun problema", ha commentato la Raggi mentre cronisti e acmeraman cercavano a fatica di seguire il suo giro. I gruppi pentastellati di Camera e Senato hanno preso le distanze dall'aggressione ai cronisti: "L'odio non fa parte del Dna del Movimento", hanno scritto in una nota. "gli episodi di aggressione ai cronisti non ci appartengono e ne prendiamo nettamente le distanze". "Noi difendiamo chi lavora, soprattutto chi lo fa da precario per pochi euro al mese", ha aggiunto la nota, in cui si afferma che il clima di tensione "è probabilmenmte fomentato da scelte editoriali prese ai piani alti".  

"L'incontro con Grillo è andato bene, benissimo", ha insistito la Raggi, "abbiamo parlato di questa bellissima manifestazione, finalmente ci riuniamo dopo un anno, tutti insieme, tutta Italia". Al colloquio erano presenti anche Rocco Casalino e altri esperti della comunicazione del M5S. "Questa manifestazione Italia 5 stelle è un momento in cui per noi è importante ritrovarci", ha aggiunto, "parlare, raccontare e condividere quello che stiamo facendo".

A chi le chiedeva se sia lei la causa del nuovo corso nel movimento annunciato sabato da Beppe Grillo a Palermo, la Raggi ha risposto con un "bah".

"Ci dipingono divisi ma siamo più uniti che mai”, ha assicurato la Raggi sul palco di Italia 5 stelle, sotto una pioggia battente. “Abbiamo trovato una città devastata”, ha sottolineato la sindaca di Roma, "ho sposato un progetto, l’idea di una rivoluzione normale, gentile. Non dobbiamo perseguire il consenso ma fare ciò che serve. Per troppo tempo non è stato fatto. Prima si accontentavano le lobby, per costruire i bacini elettorali. Facciamo paura perché abbiamo le mani libere. E infatti ci attaccano per qualsiasi cosa. Ora l’ultima moda è attaccare le mie orecchie”.

La kermesse si è conclusa con l'atteso collegamento telefonico con Julian Assange, il fondatore di Wikileaks da sei anni rinchiuso nell'ambaasciata dell'Ecuador a Londra. Assange ha attaccato i media e ha lamentato di essere "detenuto illegalmente da ben 6 anni". "Ma il vostro esempio dall’Italia mi dà conforto", ha assicurato, "siete riusciti a sbaragliare la stampa corrotta, grazie alla guida di Beppe. Anche in Inghilterra ci sono persone che stanno facendo qualcosa del genere, penso per esempio a Corbyn", ha detto l’ex hacker australiano rivolgendosi al popolo grillino. "Le menzogne pubblicate dalla stampa provocano le guerre", ha insistito, "credo che ogni giornalista sia responsabile di almeno 10 morti". Grillo dal palco lo ha ringraziato e ha promesso: "Faremo qualcosa per te, vedremo: una petizione all’Onu. E ti verremo a trovare, se ci pagate il viaggio... Scherzo".

Sabato il Foro Italico Italico gremito aveva salutato l'annuncio di Grillo: "Il capo politico sono di nuovo io". E intanto Alessandro Di Battista, intervenuto a "In Mezz'ora",  ha frenato sulle sue ambizioni di leadership del movimento affermando che "l’allargamento di questo fantomatico Direttorio c’è già stato in questi due anni dando nuove responsabilità ad altri. Questa logica che io e Di Maio dovremmo essere la futura classe dirigente è una falsità. Le regole valgono per tutti". "Questo Movimento diventerà sempre più forte se la linea la decideranno gli iscritti e gli eletti. Se ci saranno dirigenti saremo come gli altri partiti", ha confermato al suo fianco Luigi Di Maio, "non ci siamo visti qui per discutere, siamo qui per lanciare il nostro programma nazionale". (AGI)

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