ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 21 Ottobre 2016 04:42

Filippine – Duterte si sgancia dagli Usa e apre a Cina e Putin

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Washington (CNN) Ecco che, a sorpresa, il Presidente filippino Rodrigo Duterte, in una recentissima visita a Pechino, parla di una separazione dall’influsso militare ed economico dagli  Uniti. E questo come risposta al ruolo degli Stati Uniti nella regione che minacciano un riallineamento degli Stati Uniti nelle relazioni in Asia.

E questa è l’ultima dichiarazione di Duterte, l'ultima indicazione che il presidente delle Filippine - a soli cinque mesi del suo mandato di sei anni -, con le quali si propone di ridisegnare i legami del suo paese per il suo più vicino alleato per il raddoppio della sua di distanza dagli Stati Uniti e apertura alla Cina.

"L'America ha perso oggi", ha detto Duterte a un business forum di ieri, nel corso di una visita di Stato di quattro giorni a Pechino. "Mi sono spostato nel vostro flusso ideologico e forse andrò Russia per parlare con Putin e dirgli che siamo in tre contro il mondo -. La Cina, Filippine e Russia.  E 'l'unico modo."

Risposta tra la sorpresa e l’impaccio dell’amministrazione Obama che ha fatto di quella regione asiatica un pilastro delle sue ambizioni di politica estera nel Pacifico.

Il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby ha detto che gli Stati Uniti vorrebbero una spiegazione e gli fanno sapere che stanno arrivando per capire cosa c’è al di là di una forte retorica. Difatti, oggi, Daniel Russel, l'assistente segretario di stato per l'Asia Orientale e il Pacifico, si dirige verso le Filippine come tappa di un lungo viaggio già pianificato per incontrarsi con i funzionari di governo e fare sensibilizzazione dei giovani.

Tutto nasce da quest’estate a pochi giorni dell’elezione del presidente filippino, quando ha chiamato per porre fine alle esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti, insultando l’ambasciato degli Stati Uniti con l’epiteto: “figlio gay di una puttana” e lo stesso Obama come: “figlio di una cagna” e tutto questo come risposta alle critiche USA alla sua guerra alla droga che causato la morte di 2400 persone in soli due mesi.

Recentemente ha chiamato per porre fine esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti, nel mese di agosto ha descritto l'ambasciatore degli Stati Uniti come "un figlio gay di una puttana", e nel mese di settembre ha respinto il presidente Barack Obama se stesso come un "figlio di una cagna" - a parte una risposta a US critiche della sua guerra alla droga, che ha ucciso 2.400 persone in due mesi.

Gli Stati Uniti e Filippine operano all’interno di un trattato di difesa reciproca che risale al 1951, che, tra l’altro Duterte ha detto che non ha intenzione di abrogare. L’elemento forte è il risentimento rispetto alle domande sui diritti umani. Del resto il mondo è permeato da paesi governati contro le più elementari regole democratiche e all’esilarante presidente Filippino che si identifica con Hitler non piace essere rimbrottato dalla grande democrazia dell’occidente.

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