"Non possiamo lasciare che un moVimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco". In questa frase c'e' la stoccata finale di Beppe Grillo al tentativo messo in campo da Giuseppe Conte per la 'rifondazione' M5S.
L'ex premier attende la 'replica' di Grillo e assicura, "non fonderò un mio partito". "Se i 5 stelle iniziano a farsi i dispetti, votandosi contro a scrutinio segreto, è un casino", è il timore del leader leghista, che rilancia la federazione di centrodestra.
Le altre forze politiche, con in testa il Partito Democratico, guardano a quanto accade nella galassia M5s e mettono in guardia sulle ripercussioni che le fibrillazioni potrebbero avere sulla maggioranza di governo.
Conferenza stampa dell'ex premier al Tempio di Adriano a Roma. "La leadership politica deve essere chiara e deve avere anche i pieni poteri della comunicazione".
Già da giovedì leader in pectore del Movimento 5 stelle avrebbe deciso il passo indietro, ma un'attività certosina di mediazione lo avrebbe convinto a desistere.
Dopo settimane in cui ha manifestato la sua contrarietà a modificare uno dei pilastri del Movimento 5 Stelle, il garante apre alla modifica della regola dei due mandati.
L'ex premier vorrebbe eliminare l'articolo nel quale si prevede la possibilità che il garante possa fare 'il bello e il cattivo tempo', minando il suo ruolo di leader che, collegialmente, assume decisioni che poi devono essere perseguite. Ma non è questa l'unica matassa da sbrogliare.
Il che andrebbe 'stretto' all'ex premier, Giuseppe Conte, che, accettata la sfida, avrebbe chiesto mani libere.
Dai precedenti alla firma dell'accordo 'Via della Seta', il discusso rapporto del Movimento con Pechino.
La madre difende il figlio: il video testimonia l'innocenza. Ma Mariaelena Boschi la bacchetta e anche nel Movimento cinque stelle cominciano ad arrivare prese di distanza.