Il ramo europeo ha dato origine al germanico, celtico, albanese, lingue slave, lingue romanze come l’italiano e lo spagnolo, armeno, baltico e greco ellenico.

Gli errori di sintassi dei nostri politici (nuovi e vecchi) sono all'ordine del giorno. Ma forse anche tra i linguisti sta cambiando la considerazione per il modo che ha sempre creato problemi e persino 'razzismi sociali' (da Fantozzi in poi). Un articolo di Rivista Studio 

Oso affrontare un’impresa formidabile, dopo 27 anni di ricerca linguistica: ricostruire la kabbalah zumera rapportata alle parole italiane in uso oggi.

In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. 

Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? 

Da ieri, sono cinereo[1] perché ho preso le sacre ceneri.

Oggi ineo, ‘entro’ sono pronto ad entrare nel fenomeno linguistico della gnosi, ovvero a rivelare che due eoni sono retti dal verbo latino ineo, entro, ‘entro nel mondo’.

La domanda –Canto per me solo?- è l’ultima posta dal maestro Giovanni Semerano a Maria Felicia Iarossi, da lei riferita in La favola dell’indoeuropeo a pag. 105, pubblicato da Bruno Mondadori nel 2005, ormai 11 anni fa.

Ieri, 3.12, in  http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=11585:paleonimi-nomi-antichi&Itemid=713 abbiamo visto

-Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

L’archeo-astronomia, inaugurata in Italia da Sergio Romano ed oggi perseguita da Adriano Gaspani, orienta la mia archeologia del linguaggio[1]. [2]