ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 15 Marzo 2019 00:00

Oggi Global strike per il clima, manifestazione a Taranto, che non sia solo una festa a scuola

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Richiamiamo il messaggio che, sotto il suo articolo, nel social forum,la dr Maria Angela Amato, nostra collaboratrice scrive: I problemi si risolvono con le idee innovative, con le azioni propositive e non necessariamente con gli scioperi percepiti come un'ulteriore occasione per far festa a scuola in un giorno lavorativo”

 La manifestazione mondiale deve essere qualcosa di più concreto, le manifestazioni di pomeriggio mettono in fila senza alcun dubbio i volenterosi.

Detto questo ecco alcuni comunicati che riguardano la giornata di oggi, Verdi, comunisti e anche il WWF e Legambiete Taranto.

I Verdi di Manduria parteciperanno alla marcia per il clima organizzata dagli studenti di Taranto in tutto il mondo, a quella data, (oggi ndr) i giovani, affiancati dagli adulti, scenderanno in strada per reclamare dalla classe politica misure immediate per frenare la catastrofe climatica. La ”Marcia per il futuro” a Taranto prenderà le mosse da via Di Palma (nei pressi dell’Arsenale della Marina Militare) alle ore 9.00 e si concluderà in Piazza della Vittoria.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, a partire dalle ore 18.00, i Verdi saranno in Piazza Garibaldi a Manduria, per un sit in, senza bandiere o simboli, e invitano i cittadini ad unirsi a loro. Il tempo a disposizione per salvare il Pianeta sta drammaticamente finendo, la sesta estinzione di massa si sta avvicinando, senza che i governanti in tutto il mondo, si decidano a prendere iniziative concrete.

Anche Rifondazione aderisce alla mobilitazione mondiale del 15 marzo. Il Partito della Rifondazione Comunista aderisce con ferma convinzione al “Climate Strike", la mobilitazione per chiedere ai governi azioni concrete contro il riscaldamento climatico e domani sarà in piazza anche a Taranto, come nelle centinaia di piazze in tutta Italia.

Saremo al fianco di quello che, nato dal gesto tanto semplice quanto potente di Greta Thunberg è diventato un movimento giovanile globale, per chiedere ai governanti provvedimenti seri contro il riscaldamento climatico, per correre ai ripari prima che sia davvero troppo tardi.
Per noi Comunisti che da anni denunciamo le storture di un sistema capitalistico che pone al servizio del profitto lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla Natura, è del tutto naturale essere parte integrante e sostenere un movimento che torna a rivendicare con forza “un altro Mondo possibile”.

Secondo l’International Panel on Climate Change, abbiamo solo 11 anni per vincolare i governi a scelte energetiche, produttive e economiche, che frenino l’aumento delle temperature e le immissioni di CO2 prima che il processo diventi irreversibile. E, dunque, davvero non c’è più tempo! Bisogna fermare questa criminale deriva negazionista di comodo che oggi vede nel presidente USA (ma non solo) il suo principale alfiere ed inchiodare i potenti del mondo alle loro responsabilità e i governanti ad operare nell’immediato almeno per il rispetto dell'Accordo di Parigi.

Se il ’68 inaugurò una grande stagione di lotte e di conquiste di Diritti sociali e civili, siamo certi che questo nuovo movimento studentesco, a suo modo altrettanto rivoluzionario, saprà lottare per riappropriarsi del Diritto al Futuro.  Questo dice il  Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Taranto

 

Il WWF sostiene con convinzione le centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che in tutto il mondo si preparano oggoi a scendere in piazza per il primo sciopero globale per il Clima e in tutta Italia in piazza, insieme a loro ci saranno i ragazzi della Community WWF YOUng. 

È sicuramente molto importante che le generazioni che rischiano di subire gli effetti peggiori del cambiamento climatico non si limitino a farsi rappresentare, ma prendano voce e iniziativa in prima persona chiedendo che si agisca subito e in modo radicale, archiviando la politica del rinvio. Tuttavia, nel giorno delle ragazze e dei ragazzi protagonisti, gli adulti non possono certo limitarsi a una pacca sulla spalla e dire “ora tocca a voi”.

Per questo il WWF propone alcune richieste precise, anche se necessariamente qui non approfondita, agli adulti in politica, agli adulti nelle aziende, agli adulti in casa propria, insomma, proprio a tutti gli adulti. 

In politica

  • Gli adulti al governo e nelle istituzioni a tutti i livelli, devono uscire dalla solita routine e dal pensare solo al breve termine; per comprendere le relazioni tra i problemi ambientali e individuare le strade migliori per agire, occorre studiare e darsi obiettivi a lungo termine e target immediati in linea con tali obiettivi. I risultati non vengono da soli, non sono facili. Ma voi siete lì per questo.
  • In termini concreti, i Governi devono alzare di molto le loro ambizioni di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030, puntando alla completa decarbonizzazione ben prima della metà del secolo, se vogliamo sperare di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e attuare davvero l’Accordo di Parigi. Con gli attuali target di riduzione, saremmo condannati a superare i 3°C di aumento medio della temperatura globale.
  • Gli adulti che votano, devono giudicare le formazioni politiche, i candidati e gli eletti sulla base delle proprie azioni per accelerare davvero, e con efficacia, l’azione climatica.

Nel business:

  • Gli amministratori delegati hanno dei figli, ma forse pensano, se ci pensano, che la ricchezza li preserverà dalle minacce climatiche: è vero che i poveri sono i più vulnerabili, ma gli eventi estremi e le loro conseguenze non guardano in faccia a nessuno. È dunque ora che le persone nelle aziende, a ogni livello e per quanto piccola sia l’impresa, facciano contare davvero le parole che scrivono nella mission e assumano la sostenibilità ambientale e sociale come timone, almeno alla pari delle ragioni economiche.
  • Per le grandi aziende, accanto al budget, i board e gli azionisti dovrebbero valutare l’operato del management sulla base della riduzione delle emissioni.
  • Non solo l’energia che viene acquistata dalle grandi aziende dovrebbe essere solo rinnovabile e proveniente da utility senza fonti sporche nel proprio energy mix. Oppure le imprese possono autoprodurla direttamente da fonti rinnovabili. Inoltre le aziende possono scegliere di acquistare prodotti scelti non solo in base al prezzo, ma anche in base alla CO2 emessa e alle risorse impiegate per produrli.

In casa propria:

Tutti siamo consumatori, e come tali abbiamo un potere enorme; dobbiamo scegliere quello che davvero ci serve e in base alle reali performance ambientali delle aziende e del prodotto. Per esempio:

  • Abbandonare le vecchie auto a benzina o diesel e scegliere veicoli elettrici, preferire le biciclette o camminare, usare i mezzi pubblici pretendendo che siano ecologici davvero. 
  • Scegliere solo energia rinnovabile, l’epoca delle fonti fossili deve finire. 
  • Risparmiare comunque più energia possibile, anche se verde.
  • A tavola dobbiamo mangiare poca carne e pochi latticini, perché produrli comporta un altissimo dispendio energetico, e molte verdure e frutta. 
  • Dobbiamo preferire i prodotti alimentari del nostro territorio, informarci sul modo in cui sono stati prodotti, non sprecare nulla.

E, infine, come genitori, dovremmo tutti cercare di dare affetto, relazioni, tempo ai nostri figli: li apprezzeranno molto più di tanti oggetti inutili.

Domani il WWF seguirà il Global Strike For Future sul proprio sito web e su i propri canali social. 

Global strike for future. Per difendere il clima l’Europa finanzi l’acciaio pulito e introduca una carbon tax. Legambiente con gli studenti per lo sciopero globale del 15 marzo

 

Global strike for future. Per difendere il clima l’Europa finanzi l’acciaio pulito  e introduca una carbon tax. Legambiente con gli studenti per lo sciopero globale del 15 marzo
 
"Per il Global Strike For Future, da Taranto lanciamo l'appello a porre al centro del dibattito la riduzione delle emissioni di CO2 e inquinanti dell'industria metallurgica, una della maggiori fonti di gas climalteranti – dichiara Lunetta Franco, Presidente di Legambiente Taranto - le sole acciaierie producono circa il 5% della CO2 totale. Valori che dipendono sia dalla grande quantità di calore necessaria per i processi di fusione, sia dall'utilizzo del carbon coke che, ad alte temperature, si combina con l'ossigeno del minerale di ferro, producendo CO2. Per ogni tonnellata di ferro prodotto si emette una tonnellata e mezzo di CO2: nel mondo sono circa 2 miliardi le tonnellate di CO2 prodotte ogni anno dalle acciaierie."

Le alternative al carbon coke ci sono, la più innovativa è costituita dalla possibilità di utilizzare l'idrogeno, ricavato per elettrolisi dell'acqua grazie all'energia prodotta da fonti rinnovabili. Inoltre, da quarant'anni, esistono impianti che producono acciaio senza utilizzare carbone, ma attraverso l'uso del metano per produrre ferro preridotto, ubicati soprattutto in paesi dove il metano ha costi ridotti. L'uso di metano consente di eliminare le emissioni inquinanti provenienti da depositi di carbone e cokerie e riduce del 66% le emissioni di CO2 dagli altoforni.  In Europa, però, il metano ha un costo elevato.

"Per rendere più sostenibile la produzione di acciaio è perciò necessario che l'Unione Europea introduca sia una carbon tax europea, da applicare anche all'acciaio importato, sia incentivi stabili all'adozione di tecnologie produttive alternative all'uso del carbone. – aggiunge la Presidente di Legambiente Taranto – Oggi la sfida del clima è la più ampia, globale e importante che abbiamo davanti. Per questo è necessario accelerare il passo per rispettare gli impegni presi, a partire dall'Accordo di Parigi, e mettere in campo politiche adeguate allo scenario che il cambiamento climatico ci impone".

Il Rapporto speciale dell'IPCC sull'aumento di 1,5 °C rispetto alla temperatura media terrestre dell'era preindustriale ha dimostrato che un'azione climatica inadeguata avrà effetti catastrofici sulle attuali e future generazioni, con danni irreversibili sugli ecosistemi e sulla vita delle persone.

Legambiente ricorda che sono 453 i fenomeni meteorologici che dal 2010 ad oggi hanno provocato danni nel territorio italiano (277 i comuni dove si sono registrati eventi con impatti considerevoli) e ancora più rilevante è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti, oltre 189 le persone vittime del maltempo (sempre dal 2010 ad oggi), con già 4 morti nei primi mesi del 2019. A questo si aggiunge l'evacuazione di oltre 45mila persone a causa di eventi quali frane e alluvioni negli ultimi 18 anni.
Senza dimenticare che il 2018 è stato l'anno più caldo dal 1800 ad oggi per l'Italia, con un'anomalia di +1,58 °C sopra la media. A livello globale, solo nel 2018, secondo il rapporto di Munich Re, si sono contati 850 disastri naturali soprattutto alluvioni, inondazioni, frane (46%) e uragani e tempeste (42%) con un costo stimato in 160 miliardi di dollari.

La mobilitazione per lo sciopero mondiale  rappresenta una grande occasione per contribuire alla nascita di un movimento ampio e trasversale per il clima. Legambiente, dagli anni '80 in prima linea per combattere i cambiamenti climatici, è al fianco di studenti e cittadini per il Global Strike For Future contro le mancate politiche per fermare la febbre del Pianeta. Una grande mobilitazione che fa seguito ai #fridaysforfuture, nati dalla protesta della sedicenne Greta Thunberg a Stoccolma in occasione della scorsa COP24, che ha riscosso ampia adesione in Italia e nel mondo. Il nostro paese su questo fronte ha accumulato gravissimi ritardi a causa di politiche governative, passate e attuali, ancora centrate sulle fonti fossili, come dimostrano i 16 miliardi di euro all'anno di sussidi diretti e indiretti garantiti ancora oggi alle società petrolifere. Aspettiamo dal Governo un segnale concreto per fermare questo incomprensibile regalo alla filiera del petrolio a danno delle tecnologie pulite e delle fonti rinnovabili che ridurrebbero le emissioni di gas serra.

 

Buona manifestazione

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