Nella citta di Caracas un corteo è stato disperso dalla polizia con lacrimogeni. I manifestanti hanno risposto con barricate e il lancio di oggetti.
I manifestanti protestano contro il progetto di riforma costituzionale del presidente chavista Maduro che attribuisce la responsabilita delle violenze all’oppositore, il presidente del Parlamento venezuelano, Julio Borges.
“La colpa di tutta questa violenza e di Julio Borges, ha dichiarato Maduro, tutte queste morti, tutta questa indignazione e questa violenza sono colpa sua”
Il Venezuela è sconvolto da un ondata di proteste che sono degenerate in violentissimi scontri.
Il presidente Maduro ha represso duramente le manifestazioni.
Il bilancio delle violenze fino ad oggi è di 38 morti e centinaia di feriti.
Civili giudicati da tribunali militari
"La violenza e l'uso della forza non risolveranno la crisi nel paese". È scritto nelle conclusioni approvate dal Consiglio dei ministri degli esteri europei, che riprendono quelle del 18 luglio 2016 a favore di "un dialogo urgente, costruttivo ed efficace tra il governo e la maggioranza parlamentare" in Venezuela. I ministri tuttavia osservano che "nei 10 mesi passati, gli sforzi di mediazione non hanno portato i risultati sperati e il processo è stagnante", "la polarizzazione sta aumentando, la situazione economica e sociale sta ulteriormente peggiorando e la violenza è aumentata provocando molteplici morti e feriti". Osservando che l'Unione europea "si attende che tutti gli attori politici in Venezuela lavorino in modo costruttivo per una soluzione della crisi nel paese", i ministri definiscono "cruciale" il "rilascio degli oppositori politici imprigionati", ma osservano anche che "il Venezuela è un paese con oltre 600mila cittadini europei (...) la cui sicurezza è motivo di preoccupazione per la Ue" e quindi la Ue "ribadisce di essere pronta a cooperare con le autorità per assicurare assistenza, protezione e sicurezza a tutti i cittadini europei in Venezuela"
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— El Nacional (@ElNacionalWeb) 15 maggio 2017
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