In realtà Ortega non ha fatto che seguire la raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale che chiedeva una riforma per riequilibrare il sistema delle pensioni. I contributi dei lavoratori dovrebbero passare dal 6,5% al 7%, quelli dello stato dallo 0,25 allo 1,25%
I contributi delle aziende debbono arrivare al 22,5% entro il 2020. A questo aumento corrisponde però una durissima riduzione del 5% sulle pensioni. Un giro di vite che non va giù alla gente che lamenta la corruzione degli istituti di previdenza. "Prima dell'avvento di Ortega i loro bilanci erano in attivo. Dopo anni di governo comunista", dicono gli oppositori, "le casse sono vuote e malgrado tutto i pensionati non vedranno un centesimo delle loro future pensioni".
Il paradosso è che sono stati proprio gli operai lo zoccolo duro di Daniel Ortega e sono proprio loro che adesso ne chiedono le dimissioni. ( - Euronews)