ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 23 Luglio 2018 17:59

Dal sindacato autonomo polizia, poliziotti aggrediti o indagati. I fatti di Brindisi e Taranto

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Dà in escandescenze in ospedale e frattura zigomo a poliziotto. Paoloni (Sap) «Urge dotazione taser».  «E’ il secondo episodio di violenza nei confronti delle Forze dell’Ordine, nel giro di una settimana a Taranto.

Un mio collega la scorsa notte è stato colpito al volto ed è finito per terra privo di sensi. Occorre dotare gli agenti di taser per farli operare in sicurezza» commenta così Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), quanto avvenuto presso il pronto soccorso dell’ospedale ‘Giannuzzi’ di Manduria (TA).

«Il collega ha subito la frattura dello zigomo, con una prognosi di 30 giorni. Stessa prognosi di un collega della Guardia di Finanza che, meno di una settimana fa, sempre a Taranto, durante una colluttazione con un extracomunitario, ha riportato una frattura alla gamba. Non è facile – aggiunge Paoloni – immobilizzare un soggetto in stato di alterazione psicomotoria. Per scongiurare tragedie come quella avvenuta a Genova con Jefferson Tomala, occorre dotare gli operatori di pistola taser. Con il taser – prosegue – strumento non letale, si riduce notevolmente il contatto fisico e si permette di immobilizzare il soggetto in sicurezza, scongiurando pericoli per lui stesso e per l’operatore. Quanti altri poliziotti dovranno finire in ospedale? O quanti altri dovranno finire alla sbarra per il semplice fatto di essersi difesi?»

Rapinatore ucciso a Brindisi, indagati i due poliziotti. Paoloni (Sap): «Indagati per aver garantito sicurezza. Non è un paese normale»

 «Non è un Paese normale quello in cui due appartenenti alle Forze dell’Ordine devono essere indagati per potersi tutelare, solo per aver fatto il proprio dovere». E’ questo il duro commento di Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), in merito all’ipotesi di reato di omicidio colposo che pende sui due poliziotti che, due notti fa a Brindisi, sono intervenuti per un assalto ad uno sportello bancomat, durante il quale uno dei rapinatori è rimasto ucciso.

«Lo chiamano ‘atto dovuto’ utile a conferire gli incarichi per autopsia e perizia balistica. Se si è convinti della bontà dell’operato dei colleghi, non è accettabile che siano indagati. In questo caso – continua Paoloni – dovrebbe essere lo Stato a partecipare al procedimento penale per garantire i propri appartenenti, senza obbligare i poliziotti a sborsare di tasca propria migliaia di euro per spese legali e peritali. I colleghi non erano in giro a zonzo per la città. Erano in volante, a rischiare la propria incolumità, per la sicurezza dei cittadini. Senza garanzie funzionali adeguate, non esistono forze dell’ordine efficaci. Purtroppo – conclude Paoloni - il messaggio che passa è ben chiaro: se ti va bene ti paghi l'avvocato, se ti va male ci lasci le penne. Ancora una volta le telecamere sarebbero state utili per dirimere ogni controversia, in quanto l'accaduto sarebbe stato documentato».

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