In questi anni come consigliere comunale ho, più volte, parlato delle necessità delle famiglie con bambini autistici perchè molte sono le carenze nei dipartimenti medici, ma poco è cambiato finora.
Le strutture pubbliche regionali non sono ancora in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze dell’utenza ed il personale impiegato nei centri di assistenza territoriale è insufficiente in quanto costituito da dipendenti che prestano servizio in altre strutture, il che non consente una organizzazione stabile dell’attività.
Carenze ci sono anche per quanto riguarda gli psichiatri e neuropsichiatri infantili, con l’allungamento delle liste d’attesa per la prima visita che variano da 3 a 6 mesi.
Cosa fare allora?
E’ chiaro che il problema si può risolvere solo implementando l’organico, ma non credo che questo sia sufficiente.
Occorre migliorare anche la qualità del servizio, non solo il numero e mettersi una mano sulla coscienza pensando a tutte quelle famiglie che hanno bisogno di un sostegno vero, concreto, nel cammino verso la cura.
Perché se un bambino non ha le disponibilità economiche per poter essere seguito con trattamenti comportamentali ( ABA-VB ) che l’Asl non copre o che non rimborsa totalmente per colpa anche della Regione Puglia diventa difficile aiutare queste famiglie.
Ed ecco che dar voce a queste fasce deboli diventa un dovere della politica per fornire trattamenti riabilitativi all’altezza che tengano conto anche dei bambini autistici che hanno paura e non riescono a fare terapia. Suggerirei, a tal proposito, alle associazioni di autismo e animaliste sul territorio di Pulsano di raccogliere fondi utili per tutte le famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che vorrebbero dare una vita dignitosa ai propri figli con le giuste terapie di cui hanno bisogno per poi abbinare parallelamente la compagnia del cane addestrato da operatori qualificati che dovrebbero monitorare, seguire ed aiutare il percorso tra autistici e cani , e non concentrare il solo utilizzo del 4 zampe senza una preliminare e continuativa base terapeutica accompagnatoria della quotidianità della vita. Serve integrare il lavoro dei tanti operatori e fornire un servizio più efficiente per vincere l'autismo.