Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha sciolto la riserva con la quale aveva accettato l'incarico conferitogli ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di formare il nuovo governo ed ha presentato la lista dei ministri del nuovo esecutivo che hanno giurato nel salone delle Feste del Quirinale nelle mani del Capo dello Stato.
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha sciolto la riserva con la quale aveva accettato l'incarico conferitogli ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di formare il nuovo governo. Lo ha annunciato al Quirinale il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti. Gentiloni ha quindi presentato la lista dei ministri del nuovo esecutivo, nominati dal Capo dello Stato. Il giuramento si svolgerà alle 20.
Di fronte a un ''governo fotocopia'' Ala e Sc puntano i piedi e minacciano di togliere la fiducia al nascente esecutivo Gentiloni.
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha sciolto la riserva con la quale aveva accettato l'incarico conferitogli ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di formare il nuovo governo.
"Salirò al Quirinale alle 17,30, per riferire al Presidente della Repubblica sull'incarico ricevuto". Lo ha annunciato il presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni, al termine delle consultazioni con le forze politiche, dal quale ha detto di aver ricavato "elementi utili per il mio lavoro. Ho cercato di conciliare l'esigenza di tempi molto stretti con la necessità di ascoltare le forze parlamentari".
Roma - Paolo Gentiloni, premier incaricato da Sergio Mattarella di formare il nuovo governo, ha iniziato oggi pomeriggio le consultazioni che concluderà domani verso le 13.30 e poi, come promesso, potrebbe subito sciogliere la riserva e salire al Quirinale.
Roma - C'è un tratto che, più di altri in questa fase, accomuna politicamente Paolo Gentiloni alla famiglia Gentiloni Silverj, da cui discende: la riforma elettorale, che nel 1912 spinse Ottorino Gentiloni, capo della Unione elettorale cattolica italiana, a stringere un accordo (il 'patto Gentilonì) con l'allora presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, per il superamento del 'non expedit' di Pio IX e aprire ai cattolici italiani l'ingresso nella vita politica.
Roma - Quella che si preannuncia come una lunga giornata per la politica italiana, inizia nel cuore della notte con un lungo post su Facebook del premier dimissionario Matteo Renzi da Pontassieve: "Torno a casa per davvero".