ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

NEW YORK (WSI) – Gli economisti del gigante finanziario americano JP Morgan lo dicono senza troppi fronzoli ai governi europei: “Dovete liberarvi delle vostre costituzioni sinistroide e anti fasciste”.

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente Assemblea del Comitato per il No della provincia di Brindisi Si è svolto, presso la sede di Brindisi Bene Comune, un incontro di aggiornamento del Comitato provinciale di Brindisi per il NO alle Riforme costituzionali a cui hanno partecipato i vari rappresentanti dei Comitati comunali.

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Riceviamo e pubblichiano nota della La federazione provinciale di Taranto dei Verdi

 

L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea ridà fiato e lena a tutti quei partiti che dell'insofferenza verso le istituzioni europee  hanno fatto il loro cavallo di battaglia, additandole come principali responsabili della crisi che attanaglia le popolazioni di vari Stati del continente.

Noi Verdi crediamo invece che occorra riformarle, quelle istituzioni, per riportarle ad essere coerenti con i principi ispiratori dell'Unione, che mossero l'Italia ad esserne tra i Paesi fondatori: primo fra tutti, la creazione di quella Europa dei popoli, inclusiva e solidale, di cui parlava Alexander Langer.

L'Europa attuale, pur con tutti i suoi gravi limiti, raccoglie non a caso il gradimento dei giovani, che colgono in essa l'opportunità di studiare, lavorare e fare impresa anche fuori del proprio paese.

C'è bisogno di più Europa, di rafforzare il ruolo del suo Parlamento, di unificare la legislazione dei singoli Stati in vari settori della vita economica e sociale. Occorre soprattutto che le decisioni dell'esecutivo non siano più frutto di compromesso, in cui gli interessi dei singoli governi vengano anteposti all'interesse comune.

Da questo punto di vista troviamo contraddittorio e fuorviante l'atteggiamento di alcuni esponenti del M5S che proclamano di voler istituire un referendum per far uscire l'Italia dalla zona euro, pur continuando a far parte dell'Unione Europea. Soprattutto perché nella Costituzione italiana vigente non è previsto l'istituto del referendum propositivo, ma solo abrogativo. Nel momento in cui i pentastellati chiedono il ricorso alla democrazia diretta per uscire dall'euro, stanno di fatto avallando la riforma costituzionale di Renzi e auspicando la vittoria del SÌ, in quanto proprio questa riforma prevede all'art. 71 l'introduzione del referendum propositivo e di indirizzo. Oltre tutto, l'applicazione dell'art. 71 è subordinata all'approvazione di un regolamento attuativo che è esso stesso legge costituzionale, quindi sottoposta ad un iter complesso e dai tempi incalcolabili.

Concentrare l'attenzione degli elettori su un percorso di uscita dall'euro quanto mai aleatorio e che presuppone di accettare la riforma costituzionale voluta dal governo non ci sembra un modello di linearità e chiarezza, in quanto finisce col rafforzare le ragioni del SI.

Noi Verdi della provincia di Taranto, al contrario, pensiamo che gli sforzi vadano concentrati nellaIMG per agorà difesa della Costituzione vigente attraverso tutte quelle attività di informazione degli elettori sui limiti, le contraddizioni e i veri e propri obbrobri della riforma, peraltro approvata da maggioranze variabili e a colpi di voti di fiducia, così ben illustrati il 25 giugno dal Procuratore di Torino, dott. Armando Spataro.

Ribadiamo il nostro NO alla riforma costituzionale e l'adesione al comitato per il No.

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Roma - (di Simona Olleni) "E' probabile che verranno sollevate questioni di legittimità, per arrivare alla Corte Costituzionale è sufficiente la non manifesta infondatezza, ma ritengo che la questione sia tutta aperta, dipende da quali norme finirebbero all'esame della Corte. Ciò che è certo è che la Costituzione ha a cuore il risparmio". Così il presidente emerito della Consulta, Cesare Mirabelli, affronta il tema del bail-in, definito "incostituzionale" dal presidente dell'Abi Antonio Patuelli in un'intervista a 'Repubblica'. Su questo tema, "il punto principale contenuto nella nostra Costituzione - ricorda Mirabelli - è l'articolo 47, che stabilisce che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme e disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Si tratta di una norma di principio che impone al legislatore di tutelare il risparmio".

Le azioni, sottolinea ancora il presidente emerito della Corte parlando con l'Agi, "sono capitali di rischio e perciò suscettibili di variazioni e anche gli obbligazionisti partecipano in parte al rischio. La tutela forte va assicurata ai depositanti che non sono assimilabili a qualsiasi creditore: c'è un dovere dello Stato di disciplinare e stimolare i controlli e le autorità di vigilanza perché il risparmiatore sia effettivamente tutelato. Colpire il rispamio va contro il principio costituzionale".

Gli strumenti di tutela, continua Mirabelli, "sono molti e variano a seconda del momento; la tutela è diversa dalla garanzia: non è che se c'è un rischio di insolvenza delle banche lo Stato è tenuto in funzione di garanzia a sostituire le banche rispetto al creditore, ma c'è un obbligo dello Stato di creare le condizioni perché il rispamio sia tutelato e non si creino situazioni in cui i depositanti vedano a rischio il loro denaro".

Anche le norme europee, conclude il presidente emerito della Consulta, devono "essere orientate alla tutela del risparmio" e nel controllo del credito deve esserci un "sistema di vigilanza che renda remoti i rischi nell'attività degli istituti bancari, rischi quali instabilità, perdite o assenza di capitale per far fronte alle crisi". (AGI) 

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Roma - "E' vero, in tanti stanno cercando di non parlare del merito del referendum. Fateci caso: vanno in tv e non parlano del merito, perché sul merito sanno che la riforma non è perfetta ma è un passo in avanti nella direzione attesa da decenni. No, loro non parlano di merito. Parlano di me". Lo scrive nella e-news il premier Matteo Renzi in merito al referendum costituzionale. "Dicono che io ho sbagliato a dire che se perdo vado a casa: e secondo voi io posso diventare un pollo da batteria che perde e fa finta di nulla? Pensano forse che io possa diventare come loro? Accusano me di voler personalizzare perché loro sono preoccupati che in Italia si affermi il principio sacrosanto che chi perde va a casa", aggiunge Renzi.

Il segretario Pd si sofferma sulla necessità di arrivare a 10mila comitati per il sì. "Abbiamo chiesto un aiuto a livello economico. Dicono che noi siamo quelli delle lobby e che abbiamo in mano la comunicazione. La realtà dice un'altra cosa. E allora ogni aiuto è prezioso, anche a livello economico: sul www.bastaunsi.it è possibile contribuire con solo 5, 10, 15 euro per organizzare una campagna che sarà capillare. Abbiamo raggiunto nei primi giorni quota 35mila euro grazie a voi. Tutto trasparente, tutto alla luce del sole: in homepage potete controllare come procede la raccolta fondi", scrive il premier. "Non sarà la riforma più bella del mondo. Ma è giusta, utile e funziona. Assicura stabilità all'Italia. Riduce il numero dei politici ma aumenta il valore della politica. Questa riforma nasce dal basso e vincerà se riusciremo ad arrivare nelle case di tutti gli italiani: perché i professionisti della politica sicuramente non gradiranno questo cambiamento.Per questo - come sto facendo da tre mesi, ben prima della Brexit - vi chiedo una mano. L'email la conoscete: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e il sito è sempre www.bastaunsi.it Se buttiamo via questa occasione per anni ci terremo il sistema politico più costoso e meno efficiente dell'Occidente. Cambiare adesso è un dovere. Aspetto di leggere i vostri commenti", conclude Renzi.

Il presidente del Consiglio lo ribadisce anche a Bruxelles: "è banale, normale, fisiologico" che "nel caso in cui dovessimo perdere questo referendum ne trarrei le conseguenze anche a livello personale". Soltanto in Italia, ha detto, "c'è il principio che i politici che perdono rimangono lì e continuano per 50 anni a fare carriera politica: non è così nel resto del mondo".

Ecco perché, ha aggiunto, respingendo l'accusa di personalizzare il referendum costituzionale del prossimo ottobre, "questo elemento di novità profondo che noi abbiamo inserito è stato immediatamente preso e utilizzato per personalizzare lo scontro". Al contrario, Renzi vorrebbe "che si discutesse nel merito del referendum: se vince il sì l'Iitalia non ha più il bicameralismo paritario ma una sola camera dà la fiducia come succede nel resto d'Europa".

Sunna e-news Renzi scrive: "Loro sono preoccupati - anche personalmente - dalla impressionante diminuzione di poltrone. Loro sono preoccupati del fatto che non ci sarà più spazio per giochi di palazzo. Chi scommette sul fallimento ha tutto da guadagnare dall'ingovernabilità e dalla palude". Lo scrive Matteo Renzi sulla e-news, parlando di chi è per la vittoria dei No al referendum costituzionale.

"A quelli che in buona fede temono che io 'personalizzì il referendum e mi scrivono preoccupati, voglio chiedere una mano: volete che non sia un referendum su di me? Ok. Datemi una mano. Mettetevi in gioco voi. Per evitare che personalizzino contro di me, personalizzatela voi. Spiegate a tutti i vostri amici di cosa si parla quando si parla di referendum. Raccontate la verità sul referendum. Perché la verità è fondamentale. Basta dire la verità e vinceremo questo referendum: la verità è più forte delle bugie, sempre. Fateci caso". (AGI)

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L’Associazione “ L’Altra Taranto “,

organizza giovedi 30 giugno, alle ore 20,00, presso la Sala di Rappresentanza della Provincia di Taranto -via Anfiteteatro n.4, primo piano- un incontro-dibattito sul Disegno di Legge di Riforma Costituzionale.

Come è noto, nel mese di ottobre, su questo Disegno di Legge saremo chiamati ad esprimerci con un Referendum.

In considerazione dell'importanza di questa scadenza, è utile e necessario approfondire temi e problemi che avranno rilevanti conseguenze sullo scenario politico  e sul nostro stesso futuro. A tal fine, l’Associazione “ L’Altra Taranto “ è lieta di ospitare Luciano Canfora,  filologo classico, storico e saggista italiano, Professore Emerito di Filologia Greca e Latina all'Università di Bari, Coordinatore scientifico della scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, collaboratore del quotidiano "Corriere della Sera", Direttore della Rivista "Quaderni di Storia" e di diverse Collane di testi per varie case editrici .

Inoltre partecipa il dirigente scolastico del Liceo Aristosseno di Taranto prof. Salvatore Marzo.

Introduce la professoressa Angela Mignogna coordinatrice dell’Associazione “ L’Altra Taranto “.

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Io ho riprodotto il titolo del fondo di Eugenio Scalfari su la Repubblica di sabato 15 agosto, festa dell’Assunta in Cielo, e di domenica 16, n. doppio per ferie.

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