Il Pil cresce oltre le attese ma preoccupano gli industriali i prezzi ancora troppo alti (+7,6% annuo a marzo, +11,8% a ottobre) e l'impennata dei tassi di interesse.
Ad agosto il Pmi cala nell'Eurozona, come in Germania e Francia. Nel Belpaese invece l'ennesima espansione della produzione industriale porta l'indice vicino al valore più alto di sempre.
Secondo i dati dell'Istat, la produzione a novembre è calata dello 0,6% rispetto allo scorso anno, anche se si registra un lieve aumento rispetto a ottobre (o,1%)
Taranto rischia di vivere una Chernobyl industriale e il sistema pubblico/privato cerca di correre ai ripari. Si attiva il tavolo CIS, vengono proposte e finanziate importanti iniziative, si cerca di sviluppare attività di vario genere diverse da quelle siderurgiche.
Gli esiti della V.I.I.A.S. -valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario - condotta sulla situazione emissiva reale nel 2015 dell'ex Ilva - che mostrano per Taranto un rischio sanitario fortemente diminuito rispetto al 2010, ma ancora non accettabile per i residenti nel quartiere Tamburi;
Imposta dopo dodici anni di lotta incessante delle popolazioni di Valle Bormida, che raggiunse notorietà nazionale. Il colossale ammasso di sostanze tossiche confinate e non rimosse alla ex Acna di Cengio (oggi Syndial/ENI) incomberà in eterno sulla Valle Bormida piemontese: per il trattamento della ineliminabile produzione di reflui causati dal dilavamento delle acque meteoriche e di falda.
"Valutazione preventiva del danno sanitario, Bonifiche, Contratto Istituzionale di sviluppo, Risarcimenti: stop a narrazioni e fake news, servono fatti. Il Governo renda obbligatoria la VIIAS per il siderurgico e pubblichi il provvedimento in Gazzetta Ufficiale prima del prossimo incontro a Taranto".
Vittima un uomo di 49 anni durante il turno di notte in una fabbrica di porcellana in Cina. Tragedia sfiorata in una fabbrica che potrebbe benissimo essere la scena di un thriller fantascientifico.
Intervista a Dario Gallina, a capo dell'Unione industriale di Torino: "Non si può scherzare con il debito pubblico che grava sul Paese e non si può pensare di risolvere i problemi dei giovani e del lavoro con misure di tipo assistenziale"
Pernigotti chiude bottega. La volontà è quella di chiudere lo stabilimento di Novi Ligure e terziarizzare la produzione. Lo ha ribadito il gruppo turco Toksoz, rappresentato da consulenti, nel corso del tavolo al ministero dello Sviluppo economico che ha lo scopo di trovare un accordo con la proprietà. E’ quanto emerge da fonti sindacali presenti all’incontro. A rischio sono oltre 250 lavoratori (100 dipendenti, 150 tra stagionali e interinali e 20 lavoratori del settore commercio).