Atti vandalici e cariche della polizia nella decima giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni. Cala l'adesione alle manifestazioni. No di Macron alla proposta di mediazione dei sindacati.
La visita dei reali d'Inghilterra, in programma da domenica, è stata rinviata. L'annuncio arriva dall'Eliseo e la presidenza francese fa sapere che la decisione è stata presa di comune accordo, in attesa di condizioni migliori.
Nella nona giornata di mobilitazione generale contro la riforma delle pensioni, approvata senza il voto del Parlamento, è scoppiata ancora più forte la rabbia dei francesi contro il presidente Emmanuel Macron e il suo governo.In campo anche un migliaio di black bloc che ha lanciato sampietrini e sparato fuochi d'artificio contro gli agenti.
Un manifestante è morto a causa delle gravi ferite riportate durante le violente manifestazioni. Gli incidenti dopo il nuovo no parlamentare alle elezioni anticipate
Lo ha annunciato l'ufficio del Difensore civico peruviano su Twitter.
Manifestanti vogliono andare verso Montecitorio. "Non siamo partite Iva, siamo persone, siamo famiglie - dice un manifestante arrivato da Napoli - non siamo delinquenti, siamo persone che lavoravano 14 ore al giorno". Mentre un altro aggiunge: "Ci negano anche il diritto di manifestante. E' stata un'impresa arrivare qui". Centro blindato, le forze dell’ordine hanno chiuso tutti gli ingressi che portano alla piazza di Montecitorio. I manifestanti si sono radunati a piazza San Lorenzo in Lucina e piazza San Silvestro e gridano: "Libertà, libertà".
Nuova domenica di proteste ad Hong Kong: decine di migliaia di persone sono scese in piazza nel corteo, partito da Victoria Park, promosso dal Civil Human Rights Front, gruppo che ha coinvolto nei mesi circa due milioni di manifestanti nella mobilitazione.
Si è conclusa con un bilancio di sei manifestanti morti e almeno altri 30 feriti una battaglia campale svoltasi ieri nelle vicinanze di un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, vicino a El Alto, in Bolivia. Lo riferisce l'Ufficio del Difensore del popolo boliviano.
Continuano per il secondo giorno in Ecuador, nonostante l'imposizione dello stato di emergenza, le proteste di piazza contro il decreto presidenziale che ha azzerato i sussidi al carburante, mentre i sindacati del settore dei trasporti e le associazioni indigene annunciano uno sciopero generale per i prossimi giorni.