Il governo sposta al 2025 il termine della messa a norma degli impianti. La Corte Costituzionale aveva di fatto "chiuso un occhio" sul primo decreto salva-ILVA contando sul fatto che il completamento dell'AIA sarebbe stato compiuto nel 2015. Oggi invece vengono tollerati ben dieci anni di ritardo.
La notizia che infervora il ministro dello sviluppo economico Calenda, su un Antitrust UE che avrebbe autorizzato l’acquisto della Ilva di Taranto, omette di considerare alcuni elementi importanti, che incideranno sui costi di produzione.
"La decisione della Commissione Ue puo' far esultare solo il ministro Calenda, ma non di certo i tarantini. La vendita è subordinata a un'ampia gamma di cessioni in mezza Europa e i tempi si preannunciano lunghi, perché ogni Stato fara' pressioni per impedire la chiusura del proprio stabilimento.
Dopo libri, vestiti e prodotti per la casa, per Amazon sembra ormai tempo di entrare nella distribuzione dei farmaci. Una rivoluzione annunciata da rumors che si moltiplicano negli ultimi mesi e che sarebbe salutata con piacere dalle aziende farmaceutiche.
“Spetta alle autorità italiane competenti verificare” se il glifosato presente nel grano extra-Ue utilizzato per prodotti alimentari come la pasta che vengono venduti nel nostro Paese superi i limiti di concentrazione delle leggi europee.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente comunicato stampa pervenuto dal dr Franco Sebastio, già procuratore capo della Repubblica, attualmente candidato sindaco nella lista, fra le altre, MutaVento.
La situazione dell'Ilva sarà al centro di un’iniziativa promossa dal gruppo parlamentare europeo GUE-NGL, dal titolo “Ilva: salute, lavoro e alternative. Quale futuro per Taranto?” alle 18:30 di domenica 4 giugno.
"Lo diciamo da sempre, ma ormai è chiaro a tutti: l'Ilva sarà venduta al peggior offerente: chi licenzia di più si aggiudicherà il mostro? Le rassicurazioni sugli esuberi da parte dei commissari non bastano di certo.
Opaca. Non troviamo altri aggettivi per definire la procedura che porterà alla vendita dell'Ilva e determinerà il futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Amazon punta a invertire il ciclo produttivo dell'industria di abbigliamento. Come? Prima si vendono i vestiti e poi si producono, on demand. Il tutto per risparmiare sui costi di produzione, per azzerare gli sprechi e, soprattutto, guadagnare.