Alle 3:32 del 6 aprile 2009 il sisma che ha colpito la città e altri 56 comuni. 1.400 persone alla fiaccolata commemorativa. Mattarella, "La piena ricostruzione è un dovere". Meloni, "Ci siamo rialzati più forti".
L'annuncio è arrivato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il capoluogo abruzzese, devastato da un terremoto nel 2009, era in competizione con altre nove città.
Visita assieme al presidente del Senato Ignazio La Russa in occasione della ricorrenza del sisma: la terra tremò il 6 aprile del 2009. "Doveroso esserci, è una terra a cui sono legata, anche politicamente perché sono una parlamentare di questo collegio."
La gente in strada impaurita nella notte. Il rogo di origine dolosa, le fiamme verso il centro della città.
L’AQUILA- Il mestiere più antico del mondo aveva trovato in lei un’interprete discreta e solitaria, una delle poche in una cittadina di provincia berbenista e bacchettona, pronta a segnare a dito e a ritirarlo quando questo avrebbe dovuto rivolgersi verso se stessi.
L’AQUILA – E’ morto all’età di 94 anni lo scorso 12 maggio, ma solo ieri la famiglia ha diffuso la notizia, il grande attore francese Michel Piccoli. Era nato a Parigi il 27 dicembre 1925 da una famiglia di musicisti con origini ticinesi.
Aveva l’andatura del pastore, lenta nel “parare” le greggi al pascolo, tra belati rassegnati e suono stanco di campani, e statuaria quando sosta a contemplare le distese verdi che confluiscono dove le montagne prendono ad arrampicarsi verso il cielo.
L’Orchestra Italiana del Cinema pubblica un suggestivo video di ottimismo e speranza lanciando il nuovo hahstag “Tutti Amiamo L’Italia” sulle spettacolari immagini del nostro meraviglioso Paese a sostegno della ripresa.
Fortunato Milleprofumi si muoveva con l’alba. Si chiudeva alle spalle l’uscio di un monolocale che guardava le 99 Cannelle, varcava l’attigua Porta Rivera ed era nell’orto, uno dei tanti che affiancava la ferrovia, prima che la strada curvasse verso Roio e lo raggiungesse tutta in salita, tra tornanti panoramici sulla Città che si svegliava.
L’AQUILA - Sotto una pensilina di Viale Gran Sasso, una delle cinque vie del Torrione, stava accovacciato Hans con il suo pastore tedesco a lato. Le gambe incrociate come un santone indiano e del santone aveva tutto: le ossa che gli spuntavano aguzze da sotto i vestiti laceri, i piedi che navigavano dentro sandali slabbrati, i capelli e la barba lunghi e incolti che si confondevano e diventavano tutt’uno come un cespuglio di rosmarino, e l’immobilità, che cessava appena quando piegava due o tre volte il capo per ringraziare la gente che gli faceva suonare uno spicciolo dentro la scatola di latta.