In diverse piazze, da Nord e Sud, i timori e le paure di commercianti e lavoratori. Manifestazioni pacifiche per chiedere la riapertura dei locali. Iniziative anche contro la didattica a distanza.
Giungo sul piazzale dove attracca il traghetto per tornare in hotel, dopo la breve traversata che ormai fa parte di un via vai di abitudine, quando noto per strada qualcosa di anomalo: la presenza inquietante di una dozzina di poliziotti in tenuta anti sommossa, che sono schierati tra le persone intente a fare selfie natalizi e a trascorrere il pomeriggio godendosi la giornata di shopping.
Migliaia di persone sono di nuovo scese in piazza Italia nel centro di Santiago del Cile per quella che hanno definito la "marcia più grande di tutte" a due settimane dall'inizio delle proteste sociali e politiche nel Paese sudamericano. Lo riferiscono i media locali.
Borse, cuscini, minigonne e perfino T-shirt. Tutti con le immagini del campo di sterminio nazista di Auschwitz, dai forni crematori alle rotaie del tristemente famoso binario dove arrivavano i deportati.
Le polemiche, le proteste eccessive e pretestuose contro l'ennesimo evento straordinario, come le riprese del film Six Underground, ripropongono il tema della città che sconta i malumori del passato e vive di rimpianti.
Continua a peggiorare il clima politico in Nicaragua, dopo che il governo del presidente Daniel Ortega ha messo nel mirino della repressione la Chiesa cattolica, accusata di aver tentato un colpo di stato. Ieri a Managua la solidarietà dei fedeli al clero sotto accusa.
Tra le vittime un giornalista e almeno un poliziotto. A scatenare la rabbia popolare contro l'esecutivo dell'ex guerrigliero Ortega è la riforma delle pensioni, che prevedeva un aumento dei contributi che gravano su imprese e dipendenti
La polizia chiede l'incriminazione del primo ministro per corruzione e frode. Lui non si dimette. Bufera sul premier israeliano, Benjamin Netanyahu: la polizia israeliana ha chiesto alla magistratura di incriminarlo per corruzione, frode e violazione della fiducia.
Dopo il blocco dell'app del 31 dicembre, in Iran sono aumentati gli accessi a Tor. Il fondatore di Telegram accusa il governo su Twitter